Livelli di arsenico troppo alti a Viterbo e provincia.
La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per il mancato rispetto della direttiva sull’acqua potabile nella provincia di Viterbo, dove, in alcuni comuni, i livelli di arsenico e di fluoruro superano da tempo i livelli consentiti.
Entrambe le sostanze sono potenzialmente dannose per la salute, in particolare quella dei bambini.
Anche se l’Italia ha adottato misure per proibire o limitare la fornitura di acqua in queste aree, informando i cittadini della situazione, sei zone sono tuttora fuori norma. Per questo l’Italia viene deferita alla Corte.
Sono sei le zone in cui i livelli di arsenico nell’acqua potabile restano al di sopra delle soglie di sicurezza: Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. Nelle zone di Bagnoregio e Fabrica di Roma sono state inoltre superate le soglie di sicurezza per il fluoruro.
Già a maggio del 2014 la Commissione aveva inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora, riguardante 16 zone di approvvigionamento idrico della provincia di Viterbo. Dall’invio del parere motivato la piena conformità alla direttiva è stata raggiunta solo in 10 di queste zone. Le altre sei zone, spiega Bruxelles, non sono ancora conformi alla direttiva sull’acqua potabile. Da qui il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia.
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