A causa del “Ciclone d’Islanda”, si attende un brusco abbassamento delle temperature. E’ quindi arrivato il arrivato il momento di accendere i termosifoni.
Ricordiamo che già dal 2022 in Italia è in vigore il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale, che prevede una riduzione di 15 giorni e di un’ora al giorno del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento.
Riportiamo, in questo riquadro, le zone 6 zone in cui è possibile accendere gli impianti di riscaldamento. In alcune regioni già dal 22 novembre è possibile attivare il sistema di riscaldamento.
Le zone climatiche
1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
6) Zona F: nessuna limitazione.
I Sindaci possono ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti e di stabilire riduzioni di temperatura massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili. Al di fuori di questi periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche particolari e, comunque, con durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.
La zona climatica A comprende i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Si tratta di aree tipicamente caratterizzate da clima mite, nelle quali sarà possibile accendere i termosifoni a partire dal 1º dicembre fino al 15 marzo, per 6 ore al giorno.
Per la zona climatica B invece è prevista l’accensione termosifoni per un massimo di 8 ore giornaliere, nel periodo compreso tra il 1° dicembre e il 31 marzo. Fanno parte di questa area le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
La zona climatica C prevede fino a 10 ore giornaliere di accensione radiatori nel periodo compreso tra il 15 novembre e il 31 marzo. Di quest’area fanno parte le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.
Aumentano le concessioni per la zona climatica D, che potrà contare sull’accensione riscaldamento fino a 12 ore al giorno dal 1° novembre al 15 aprile. Di questa zona fanno parte le province di Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia e Viterbo.
Nella zona climatica E i termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre al 15 aprile per 12 ore al giorno. Ne fanno parte le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli e Vicenza.
Nessuna limitazione è invece prevista per la zona climatica F, area alpina che comprende le province di Belluno e Trento. In questa zona i radiatori possono essere accesi in ogni periodo dell’anno senza limiti di orario.
I nuovi criteri di ripartizione della contabilizzazione del calore in Condominio. Formato cartaceo
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