Contatta la redazione: redazione@condominiocaffe.it | Redazione 0803219961 | 3402464960

Aumenti in bolletta. Pratiche commerciali aggressive. Sanzioni per oltre 15 mln a diverse società

Aumenti in bolletta. Pratiche commerciali aggressive. Sanzioni per oltre 15 mln a diverse società

Secondo l’AGCM le società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas

Sanzioni per oltre 15 mln complessivi a Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison EnergiA.

Questo è quanto reso noto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Secondo l’Autorità le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis.

Secondo l’Autorità le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis.

Aumenti in bolletta: le società coinvolte

Infatti, in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Invece, Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti.

In particolare, Enel ed Eni – cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni – hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta. Così, i clienti – anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica – si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale. Si evidenzia, nel caso della sanzione ad Enel pari a 10 milioni, che è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo.

Acea e Dolomiti hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro.

Iberdrola, cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi.

Edison, infine, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro.

Le prime reazioni

Tra le società coinvolte Eni Plenitude è la prima a far sapere che valuterà la possibilità di impugnare il provvedimento dell’Antitrust, che ha comminato sanzioni a sei società distributrici di energia elettrica, ritenendo che abbiano adottato pratiche commerciali scorrette.  “Eni Plenitude, ribadendo la correttezza del proprio operato – si legge in una nota – analizzerà il dispositivo dell’Autorità, riservandosi di impugnare il provvedimento”. Mentre ENEL  si riserva quindi ogni azione a propria tutela, confidando di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato, come ha già avuto modo di riconoscere il giudice amministrativo che, seppure in sede cautelare, non ha ravvisato da parte di Enel Energia né violazioni della disciplina contrattuale né dell’art.3 del D.L. Aiuti bis.

Anche alcune associazioni di consumatori hanno commentato la notizia:”gli operatori che hanno aumentato in modo illecito le tariffe di luce e gas sono stati giustamente sanzionati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per oltre 15 milioni di euro. Nel mirino dell’Antitrust sono finite Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia che hanno violato l’articolo 3 del decreto Aiuti bis”. Lo sottolinea il presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), Antonio Longo. “Una decisione, quella dell’Autorità che auspicavamo. Avevamo sollevato dubbi circa il mancato preavviso di 90 giorni, che invece era obbligatorio. Dunque le comunicazioni inviate ai consumatori a partire dal primo maggio 2022 erano inefficaci e la variazione contrattuale, con il conseguente rincaro, illegittima”, ha chiarito Longo. “Ora occorre aprire al più presto un tavolo con le aziende sanzionate per concordare i risarcimenti agli utenti danneggiati da pratiche scorrette. Dal Movimento Difesa del Cittadino massima disponibilità a partecipare al tavolo anche per contenere i contenziosi nei Tribunali”, ha concluso il presidente Longo.

Anche il Codacons, apprezza l’azione dell’Antitrust. L’associazione “chiede un incontro alle società sanzionate, finalizzato a studiare le misure per indennizzare in modo automatico i clienti danneggiati da comportamenti e pratiche scorrette ed evitare una raffica di azioni nelle aule di giustizia”.

“Ottima notizia. Una vittoria importante. L’Authority ha accolto in pieno i nostri esposti e le tesi che abbiamo sostenuto fin dall’inizio: il preavviso di 90 giorni era obbligatorio, quindi tutte le comunicazioni mandate ai consumatori a partire dal 1° maggio 2022 erano inefficaci e la variazione contrattuale, con il conseguente rincaro, illegittimo, in violazione dell’art..3 del decreto legge 9 agosto 2022, n. 115, poi convertito dalla Legge n. 142 del 21-09-2022″ afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, associazione presente in tutti i procedimenti.

Riteniamo assolutamente corrette le multe inflitte dall’Antitrust agli operatori che hanno aumentato in modo illecito le tariffe di luce e gas, ma ora l’attenzione va spostata sul passaggio obbligato al mercato libero dell’energia, una fase che nasconde enormi insidie e pericoli per i consumatori. Lo afferma Assoutenti, commentando le sanzioni da 15 milioni di euro per alcune società energetiche disposte dall’Autorità per la concorrenza.

“Accogliamo con soddisfazione la decisione dell’Autorità in merito alle sanzioni irrogate nei confronti di sei importanti società energetiche per pratiche commerciali aggressive, inducendo i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas in contrasto con l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. Siamo felici di aver preso parte in tutti i procedimenti che hanno contribuito a far emergere pratiche ritenute dannose per i consumatori”. Così riporta una nota di Martina Donini, presidente nazionale Udicon (Unione per la difesa dei Consumatori).

A cura della Redazione

Ricevi le principali novità sul Condominio in tempo reale direttamente nella tua casella email. Iscriviti gratuitamente agli aggiornamenti di CondominioCaffe


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

× Ti possiamo aiutare?