Le cose belle durano poco, putroppo. Infatti, è bastato l’annuncio di ARERA, per conto del del presidente, Stefano Besseghini, per scatenare le ire delle associazioni dei consumatori.
Ma cosa è successo? Senza giri di parole, leggendo la memoria depositata di Arera (vedi allegato) ecco cosa ci attende:
- bollette luce: un rincaro tra il 10 e il 25%;
- bollette gas: aumenti tra il 5 e il 15%.
Quindi, a conti fatti per l’elettricità, famiglie e piccole imprese saranno destinate a spendere il 10 per cento in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto alla tariffe del trimestre in corso, mentre i rincari saliranno del 25% da ottobre a dicembre.
Secondo Federcosumatori “il Governo sul fronte caro bollette ha rotto le righe troppo in fretta quando nei giorni scorsi, a fronte del ribasso dei prezzi di gas e energia elettrica, ha iniziato, col Decreto n. 34 del 30 marzo, a ridurre le misure di sostegno agli utenti. Ha parlato di valutazioni affrettate, troppo ottimistiche e unicamente rivolte a far cassa, si unisce, oggi, anche Arera, che nella Memoria in merito al Decreto prefigura un rialzo sensibile dei prezzi sia del gas che dell’energia elettrica. I consumatori si troveranno, quindi, a pagare costi maggiori sia per i nuovi aumenti della materia prima che per gli oneri reintrodotti dal Governo sulle bollette dell’energia elettrica”.
Per tali motivi Federconsumatori rinnova la richiesta al Governo di non allentare le misure: sono ancora troppe, infatti, le incognite sull’evoluzione dei mercati energetici, mentre si aggrava di giorno in giorno, per ampie fasce di popolazione, la situazione economica.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, senza la reintroduzione dello sconto ora vigente sugli oneri di sistema del gas, si rischia un aumento della bolletta pari, a regime, a 459 euro su base annua.
Secondo Codacons “sui prezzi dell’energia pesano ancora le speculazioni sui mercati, con le quotazioni che si impennano quando aumenta la domanda da parte delle famiglie”.
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