I bonus edilizi non conoscono pace. A poche ore dall’approvazione del c.d. decreto “sblocca cessioni”, arriva una nuova doccia fredda.
Le agevolazioni fiscali sulla casa potrebbero essere oggetto di una nuova stretta. Questo lo si apprende leggendo la relazione che accompagna il documento di economia e finanza (Def), su cui vi è scritto che si intende rivedere “l’intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva”.
Ma vi è di più, Giancarlo Giorgetti, spiega che “la normalizzazione della politica di bilancio passa anche attraverso la revisione degli incentivi edilizi, in particolare il cosiddetto superbonus. Il tiraggio di queste due misure è stato nettamente superiore alle stime originarie. In considerazione della loro onerosità, il governo è intervenuto dapprima riducendo al 90%, salvo alcune specifiche fattispecie, l’aliquota del superbonus relativamente alle spese sostenute nel 2023″.
Una decisione che è solo una conseguenza della “la progressiva saturazione della capacità di acquisto del sistema bancario aveva di per sé rallentato, de facto, la cessione dei crediti, comportando in molti casi una carenza di liquidità per le imprese della filiera delle costruzioni“.
Insomma, il mantra del Governo è “la normalizzazione della politica di bilancio” che per Giorgetti passa anche attraverso la revisione degli incentivi come Superbonus e bonus facciate, che hanno avuto un tiraggio “nettamente superiore alle stime”.
A giudicare da quanto riportato nella relazione, non è escluso che il Governo interverrà nuovamente sulla rimodulazione delle agevolazioni edilizie oggi in vigore.
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