La circolare inviata ai prefetti dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, fornisce alcune indicazioni sui profili attuativi del dpcm del 24 ottobre scorso, che introduce nuove e più restrittive misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.
A quanto pare, il Viminale, al fine di non aggravare già la situazione provocata dalle recenti restrizioni contenute dall’ultimo DPCM, ha utilizzato una linea più “morbida” precisando anche le modalità del ricevimento degli ospiti presso le abitazioni.
Infatti, in merito a tali raccomandazioni il Viminale scrive: “tenuto conto della stringente necessità di prevenire la diffusione del virus, che può essere agevolata da contatti occasionali anche tra familiari non conviventi, e pertanto di adeguare i propri comportamenti, anche nella sfera privata, a un principio di massima cautela viene raccomandato che nelle abitazioni private si eviti di ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.
“Va da sé – prosegue la circolare – che anche ove ricorrano tali particolari circostanze andranno seguite le regole prudenziali legate all’uso dei dispositivi di protezione delle vie aeree. Si ribadisce, a beneficio dell’attività degli organi accertatori, che le previsioni del dpcm esplicitate in forma di raccomandazione non determinano, nel caso di comportamenti difformi, l’irrogazione di sanzioni“.
Quindi, in buona sostanza, per le raccomandazioni inserite nel provvedimento non esistono sanzioni.
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