Da una parte Draghi alla Comunità europea, critica il superbonus, di fatto bloccandolo del tutto se già non bastassero i tanti vincoli posti alle cessioni del credito che già stanno decretando la fine della manovra e dall’altra – il contentino – arriva la tanto attesa proroga del famoso 30% a settembre, per le unifamiliari.
D’altra parte tutta la questione sulle cessioni ha, di fatto, già rimandato di diversi mesi i lavori e, a tutt’oggi, le cessioni non sono perseguibili e tante imprese sono nella situazione di non poter rientrare del denaro anticipato, con il rischio di fallire per pagare materiali e personale.
Se già il discorso di Draghi l’ho trovato fuori luogo considerando che è una manovra che il Governo ha inventato creando tutte le criticità di cui lo stesso Draghi parla e che erano, obiettivamente, facilmente presumibili da chiunque, ancora peggio ho trovato la falsa proroga per le unifamiliari, per due motivi fondamentali.
Il primo è che in Italia, ordinare un materiale nel bimestre che va dal 15 di luglio al 15 di settembre è utopia e quindi i 3 mesi di proroga concessi, si riducono, diciamo ad uno, e poi perchè restando fermo il limite ultimo a dicembre 2022, qualcuno dovrebbe spiegarmi come sia possibile posticipare a fine settembre il raggiungimento del 30%, per poi pretendere di realizzare il restante 70% nei successivi 3 mesi.
C’è da chiedersi se chi ha così tanto pensato queste modifiche abbia in realtà capito di cosa stiamo parlando.
Purtroppo ogni variazione che il Governo ha tirato fuoiri sul 110% è servita solo ad evidenziare l’inadeguatezza delle persone nella stanza dei pulsanti e questo la dice tutta sugli esiti diretti ed indiretti di questa sciagurata manovra, che porterà tanta povertà nei prossimi anni.
Infatti, da una parte si è bruciato sul campo il lavoro di anni e quindi c’è da aspettarsi un vuoto lavorativo e, dall’altra, questa grande domanda e un po di sana speculazione ha fatto innalzare incredibilmente i costi di ogni lavorazione e i tempi, perchè trovare una impresa oggigiorno è, scusate il bisticcio, una vera impresa.
Questo comporterà una perdita di tanti piccoli lavori che per motivazioni economiche non verranno più realizzati.
Tornando poi al tema della proroga, onestamente già prima non capivo come avessero pensato un differente canale tra edifici plurifamiliari e unifamiliari, demonizzando le “ville” ma dimenticando che non solo di ville si parla ma semplicemnete di abitazioni unifamiliari, di cui sono piene intere regioni dell’italia e quindi come decidere di andare a due velocità differenti, creando una sperequazione sociale ed economica inaccettabile.
Questo è sintomo di tantissima superficialità ed ignoranza….nel senso di chi ignora….. quel che sta facendo e che tanto impatto economico ha avuto, sta avendo e purtroppo avrà nelle tasche degli italiani.
Oggi il cittadino che dovesse semplicemente ristrutturare la sua casa senza il fatidico 110%, sarà costretto ad accendere un mutuo e quindi con buona probabilità non lo farà, per il solo fatto che non se lo portrà più permettere……. che assurdità.
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