Ultimo giro, ultima corsa.
Mentre sul tetto Isee, pare ormai ci sia un accordo di massima in merito alla eliminazione, tiene ancora banco la questione decreto anti-frodi. Una vera mina vagante per il Governo visto le reazioni delle forze politiche e associazioni di categoria.
I partiti della maggioranza di Governo avrebbero finalmente trovato un accordo sul cammino del Superbonus, anche se non mancano ancora alcune complessità a partire da quella rappresentati dai prezzari, ovvero la conformità delle spese sostenute rispetto ai lavori eseguiti.
Nelle ultime 24 ore, come già anticipato stamattina dal quotidiano Italia Oggi a pag. 44, l’attenzione si è spostata sul provvedimento decreto anti-frodi che dovrebbe confluire direttamente nel testo della legge di bilancio, ma in una nuova versione “depotenziata”.
Le modifiche semplificative per i piccoli interventi edilizi. Tutte le ipotesi da confermare ancora al vaglio del Ministro dell’Economia.
In attesa del via libera da parte del Ministero dell’Economia, l’ultima proposta avanzata è quella di eliminare asseverazione o visto di conformità per i lavori e gli interventi al di sotto dei 40 mila euro. per i lavori di entità superiore a tale cifra invece non cambierebbe nulla, per cui continuerà ad applicarsi il controllo preventivo, portare in detrazione la spesa aggiuntiva legata al visto e all’asseverazione.
Si precisa, però, che in questa misura di semplificazione, non rientrano gli interventi inerenti il bonus facciate, perchè quest’ultima agevolazione fiscale è più sensibile a rischi di frodi, per cui le misure di controllo si applicheranno indipendentemente dalla spesa sostenuta.
La decorrenza delle misure sarà solo dopo l’entrata in vigore della legge di bilancio.
Se questa poposta dovesse essere accolta, si tramuterebbe in un emendamento alla legge di bilancio e comporterebbe una l’esclusione dai controlli degli interventi in edilizia libera per un valore dei lavori al di sotto dei 40 mila euro.
Quindi si andrebbe a semplificare la procedura solo per i lavori di piccoli importi per i quali l’introduzione dei nuovi oneri e adempimenti farebbero inutilmente innanzare i costi e rendere più complessa tutta la procedura di sgravio.
Per tutte gli altri interventi, superiori alla soglia dei 40mila euro, le procedure di asseverazione e visto di conformità rimerrebbero invariati ma si sta valutando l’ipotesi di portare in detrazione il costo del servizio.
Questa ipotesi ha già incassato il placet di Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), che ha detto “se le semplificazioni sul decreto antifrode, emerse dal confronto tra Parlamento e Ministero dell’Economia si attueranno, non potremo che esserne soddisfatti”.
Ovviamente siamo ancora nel campo delle ipotesi, anche perchè, si attende il “visto” del Ministro dell’Economia.
Riforma del Superbonus in 7 punti. La proposta del M5s.
Sul fronte del Superbonus, sembra che ieri sera si sia raggiunto un accordo definitivo. Lo comunica in una nota Agostino Santillo (M5s), componente della commissione Lavori pubblici al Senato, il quale afferma: “la sintesi da noi proposta, in vista delle correzioni che andranno apportate alla legge di Bilancio, si basa su sette punti principali, su cui abbiamo registrato la convergenza delle altre forze della maggioranza”.
Ecco i sette punti:
- estensione del Superbonus a tutto il 2022 per le case unifamiliari unicamente sulla base di un determinato stato di avanzamento dei lavori al 30 giugno 2022, senza previsione di tetto Isee, senza limitazioni alla sola prima casa e senza richiamo a date di rilascio della Cila;
- proroga del Superbonus sui lavori trainati per allineare la loro scadenza a quella dei lavori trainanti all’interno dei condomìni;
- recupero delle stesse case unifamiliari a un meccanismo di decalage simile a quello già previsto dalla legge di Bilancio per i condomìni;
- proroga al 2025 del Superbonus rafforzato e sostitutivo per interventi nelle aree colpite da sisma a partire dal 2009;
- applicazione delle nuove incombenze previste dal decreto antifrodi agli interventi successivi all’emanazione del decreto prezzi previsto dallo stesso decreto Anti frodi;
- non applicazione del decreto Anti frodi agli interventi di edilizia libera di importo contenuto;
- inclusione delle spese per pratiche di asseverazione, previste dallo stesso decreto, nelle detrazioni previste dai vari bonus edilizi.
Vista la convergenza di tutte le altre forze politiche della maggioranza, si auspica che Parlamento e Governo sostengano convintamente questo pacchetto, conclude Santillo.
Cancellazione tetto Isee, ma ad una condizione.
Come anticipato ieri, secondo una proposta presentata dal M5s e condivisa dalle altre forze poliche, si è raggiunto lʼaccordo per sul tetto Isee:
- viene eliminato il tetto delle 25mila euro per le famiglie proprietarie di case unifamiliari o villette;
- sarà anche eliminato il paletto secondo cui – per poter usufruire dellʼagevolazione – lʼimmobile debba essere adibito a prima casa.
- viene inserita una nuova condizione: potranno beneficiare della proroga al 31 dicembre 2022, rispetto all’attuale termine del 30 giugno 2022, i lavori che al 30 giugno 2022, hanno raggiunto uno stato di avanzamento pari ad almeno il 30% degli interventi complessivi.
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