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Emendamenti in materia condominiale: qualcosa si muove

Emendamenti in materia condominiale: qualcosa si muove

La politica ha veramente ascoltato gli amministratori di condominio. Facciamo un riassunto sugli emendamenti in attesa di votazione.

La V Commissione Permanente della Camera dei deputati (bilancio, tesoro e programmazione), in sede di conversione in legge del Decreto Rilancio D.L. 19 maggio 2020 n. 34, ha proceduto a scremare gli emendamenti da sottoporre a votazione.

Dalla lettura del testo, si rinviene che stavolta la politica ha veramente ascoltato gli amministratori di condominio. Il lavoro svolto da alcune associazioni di categoria e di alcuni professionisti, ha fatto si che si registrassero ben sette articoli che vanno a riguardare la materia condominiale.

Importante il recepimento da parte dei deputati della discussa tematica delle teleassemblee, richiamate nell’emendamento dell’articolo 119 ter “Semplificazioni in materia di organi condominiali”, sottoscritto tra gli altri dall’On. Roberto Cataldi, come già anticipato dallo stesso durante il webinar organizzato dall’avv. Carlo Pikler.

Le teleassemblee le ritroviamo riportate anche nell’emendamento di cui all’art. 264 bis rubricato “Disposizioni per l’amministrazione e per le assemblee nei condominii nel periodo di emergenza”, che dispone al comma 6: “Al comma sesto dell’articolo 1136 del Codice civile, dopo la parola «convocati» sono aggiunte le seguenti: «All’assemblea si può partecipare anche in forma telematica o a mezzo piattaforma di videoconferenza»”.

Nel testo in questione, viene anche ripreso il contenuto del precedente emendamento impostato sulle teleconferenze dal medesimo On. Cataldi, come anticipato già nel corso del webinar di fine maggio “La politica ascolta gli amministratori”,che così recita:“È sempre consentita, per qualsiasi tipo di deliberazione e senza alcuna limitazione, la convocazione dell’assemblea condominiale alla quale i condomini possano partecipare anche mediante mezzi di telecomunicazione. È compito dell’Amministratore predisporre idoneo sistema elettronico che consenta: a) la corretta identificazione di ogni singolo partecipante all’assemblea; b) la possibilità per tutti i partecipanti di prendere la parola ed intervenire; c) la possibilità di esprimere il proprio voto o di astenersi; d) la possibilità di registrare l’assemblea, nel suo intero svolgimento; a tal fine il segretario nominato dall’assemblea provvede alla contestuale stesura del verbale da inviare in via telematica, per conoscenza, a tutti i condomini.”

Il medesimo emendamento, su sollecitazione della spinta di una associazione di categoria, trova anche la seguente indicazione: “in deroga all’articolo 1130 del codice civile, per l’intera durata del periodo di emergenza sanitaria da COVID-19, è sospeso il termine perentorio per l’assemblea condominiale annuale obbligatoria; il termine di 180 giorni di cui al punto 10) dell’articolo 1130 del codice civile decorre dalla data di fine dell’emergenza, dichiarata dalle autorità nazionali, o dal diverso, successivo termine stabilito da provvedimento dell’amministrazione locale o territoriale. Per interventi indifferibili ed urgenti, l’assemblea del condominio è convocata in videoconferenza.”

Oltre a questi emendamenti specifici che interessano l’ambito condominiale, nell’art. 3 del testo si rinvengono una serie di richieste di sospensione di alcuni degli adempimenti posti in capo l’amministratore, tra cui: il recupero dei crediti, la presentazione del “conto” di gestione, la cura delle incombenze fiscale, “l’esame finale dei corsi di aggiornamento” professionale.

Sarebbe importante che il lavoro svolto dai professionisti esperti del settore condominiale dotati di buona volontà, che con impegno e dedizione si stanno dedicando nell’intento di migliorare le condizioni della categoria, vada di pari passo con quello delle associazioni.

È da augurarsi che il tavolo prospettato dall’Onorevole Roberto Cataldi che vedrebbe i politici volenterosi di ascoltare le esigenze della categoria da una parte e, dall’altra, l’Avv. Carlo Pikler con gli altri giuristi di buona volontà e le associazioni di categoria, veda una partecipazione attiva di queste ultime, affinché colgano l’occasione al fine di raggiungere un obiettivo comune, che deve essere l’interesse della categoria.

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A cura della Redazione

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