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Fra promesse statali e necessità reali, dove va il mercato immobiliare italiano?

Fra promesse statali e necessità reali, dove va il mercato immobiliare italiano?

Le attese legate al Superbonus 110% e le iniquità verso i proprietari lasciano trasparire un quadro contraddittorio che desta preoccupazione e attende risposte

“In caso di detrazione fiscale pluriennale a rate costanti – come accade nell’ipotesi relativa al Superbonus 110% – il Fisco mantiene inalterato il diritto di effettuare accertamenti sulla regolarità della detrazione dichiarata dal contribuente per tutta la durata della detrazione medesima e per ogni singolo anno d’imposta, con l’ulteriore implicazione che l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere notizie al contribuente, non solo e non tanto in ordine alla correttezza dell’importo del singolo rateo maturato e denunciato in dichiarazione, ma soprattutto rispetto al fatto costitutivo del beneficio pluriennale goduto”.

L’ottimo, circostanziato e per certi versi inaspettato contributo a firma di Roberto Rizzo, pubblicato ieri su queste colonne a seguito di una particolare sentenza resa dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, desta ulteriormente non poche perplessità sul reale vantaggio – offerto già da un anno ai proprietari degli immobili d’Italia – di programmare e realizzare l’accesso al Superbonus 110%.

Le rigide, necessarie e giuste regole imposte dal Governo al pandemico tempo dei proclami sulla finalmente avviata, concreta e ampiamente fruibile  “svolta” del comparto edilizio, si sono infatti pian piano trasformate in titubanze, interrogativi, lunghe attese e addirittura diffuse preoccupazioni che hanno impedito – e impediscono ancora alla platea dei “presunti” beneficiari – di approcciare serenamente a questa tipologia di aiuti di stato.

Eh, già. Non tutte le gestazioni possono filare lisce, soprattutto quando le variabili diventano numericamente consistenti, gli specialisti non sono ben coordinati, la programmazione è impedita da dettami a sorpresa, e la delicata situazione psico fisica della puerpera passa in secondo piano, sovrastata dal continuo rimpallo di temute, auliche, e quasi provocatorie ammonizioni sul futuro che verrà.

Ed ecco, dunque, gli interrogativi e le paure. A che punto sta il mercato immobiliare? Cosa sta accadendo? E quante possibilità esistono perchè la ripresa avvenga veramente?

“Il decreto sostegni ha dimenticato del tutto la questione degli affitti abitativi e commerciali, e sopratutto i problemi dei proprietari di immobili”, ha evidenziato nei giorni scorsi il Presidente di Confedilizia nel corso di un suo intervento dinanzi alle commissioni riunite di Bilancio e Finanze del Senato, ricordando “la totale assenza – nel provvedimento del Governo – del credito d’imposta per gli affitti commerciali, misura che, pur se non perfetta, aveva dato prova di rappresentare un valido supporto per le attività economiche oggetto di restrizioni, intervenendo in modo concreto su uno dei loro costi fissi”.

E ancora, “sempre in tema di locazioni non abitative – ha sottolineato Confedilizia – va messa in evidenza la mancata soppressione di una regola – quella che impone la tassazione persino dei canoni non percepiti – la cui iniquità era palese già prima della crisi in atto, ma che da un anno a questa parte dimostra in modo ancor più eclatante la sua portata persecutoria”.

Per non parlare, in ultimo, del blocco degli sfratti, “misura ripetuta, che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, private da oltre un anno della disponibilità dei loro beni, senza redditi, senza risarcimenti, costrette a pagare le spese di gestione e neppure esentate dall’Imu”. 

E allora? Dove stiamo andando? Dove sta la ripresa del mercato immobiliare?

Meno male che c’è il Suberbonus. Meno male che lo Stato desidera ardentemente procedere all’efficientamento dei fabbricati. Meno male che si lavora per tutelare il bene primario che da sempre sta a cuore agli italiani, e cioè la casa.

Fatto sta, come ha evidenziato l’Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili, che “in merito all’attuazione e all’entrata “in regime” del superbonus 110 ci si aspetta che la Commissione Semplificazione faccia proprie le richieste per una maggiore facilitazione dell’iter burocratico che riguarda la parte legata ai lavori condominiali, e che si delinei subito un percorso che porti normativamente la messa in sicurezza del traguardo 2023 per la proroga del Superbonus stesso”.

Come dire, insomma, che mentre le proprietà immobiliari individuali soffrono, annaspano e non riescono più a identificarsi come tali, quasi che fossero diventate improvvisamente un problema invece che una risorsa, si prospetta – per ora a parole – una grande e magnifica rivalutazione delle stesse, tale da far plaudire alla generosità statale dedicata a tutti coloro che, con i sacrifici di una vita, hanno voluto credere e investire nel mattone.

Ma scusate, una domanda per tutte, anche se può apparire secca e un po’ brutale: chi ha fame e ha assoluta necessità di mangiare, per quanto tempo potrà ancora attendere di consumare un bel pranzo di gala?

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Avv. Michele Zuppardi

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