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Il Decreto Sostegni bis riapre la questione del blocco degli sfratti

Il Decreto Sostegni bis riapre la questione del blocco degli sfratti

Riflettori puntati sul Decreto Sostegni “bis”. Il capitolo blocco sfratti, prevede meccanismi maggiormente selettivi e rischia seriamente di danneggiare i proprietari.

A poco più di due mesi dal suo insediamento, il Governo Draghi, si trova a dover affrontare un nuova grana: quella del blocco degli sfratti.

Se da un lato si prova ad accelerare sul fronte sanitario, su quello economico molti iniziano a chiedersi cosa conterrà il Decreto Sostegni “bis”. Qualche vaga anticipazione è stata data da Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia, che rilasciando una intervista al Sole24Ore, ha detto che la nuova edizione potrebbe contenere misure per una quota  complessiva di 35 miliardi (ma si potrebbe arrivare anche attorno ai 40 miliardi).

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A fronte di tali stanziamenti, per quanto concerne misure di proroga nel decreto Sostegni bis, sono previsti meccanismi maggiormente selettivi.

Infatti, proprio su un terreno delicato come quello degli affitti, il sottosegretario Durigon si affretta a fare la seguente precisazione «il blocco degli sfratti non potrà essere generalizzato anche per non penalizzare i proprietari che di quegli affitti vivono, per cui bisognerà guardare con attenzione a entrambe le parti». In quest’ottica gli sfratti potrebbero rimanere congelati solo per le attività più in crisi, mentre si studia un rilancio del credito d’imposta sugli affitti (riconosciuto fino a oggi al 60%).

Ma il problema del blocco degli sfratti sicuramente animerà gli animi delle associazioni di categoria, perché trattasi di “una condizione tutta italiana”, come sottolinea Corrado Sforza Fogliani, presidente dell’Ufficio studi di Confedilizia: “il tema del congelamento delle esecuzione degli sfratti, prorogato al 30 giugno, costringe molti proprietari di appartamenti a vivere da parenti e amici e c’è chi nella propria casa, a volte l’unica, non ci è nemmeno mai potuto entrare”.

Corrado Sforza Fogliani inoltre ricorda che a peggiorare la situazione è stato “anche rifiuto dell’emendamento al decreto Milleproroghe, che anticipava al 31 marzo il blocco degli sfratti e su cui era stato raggiunto un ampio accordo politico, senza particolari giustificazioni».

Inoltre questa situazione, che si protrae ormai da mesi, mette in evidenza uno sbilanciamento tra necessità e diritti contrapposti: da un lato la tutela del conduttore debole e la palese lesione di alcuni diritti costituzionalmente garantiti del proprietario dell’immobile provocando ad un inevitabile paralisi delle locazioni immobiliari, in attesa che la Corte Costituzionale si esprima.

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A cura della Redazione

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