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In una casa su quattro il forno elettrico o il frigorifero hanno più di 10 anni di servizio

In una casa su quattro il forno elettrico o il frigorifero hanno più di 10 anni di servizio

Eumetra ha coinvolto 2.000 famiglie in tutta Italia per indagare le tendenze negli acquisti per la casa e i cambiamenti avvenuti con la fine del Superbonus.

In una casa su quattro il forno elettrico o il frigorifero hanno più di 10 anni “di servizio”. È uno spaccato che emerge dall’Osservatorio Green Home Smart Home, indagine annuale condotta dall’ Istituto di ricerca sociale e di marketing Eumetra su un campione di 2000 famiglie.

È più recente il parco delle lavatrici: la metà è stata installata negli ultimi 5 anni, come il 58% delle lavastoviglie. Gli elettrodomestici più “giovani” sono le asciugatrici (75% con meno di 5 anni), e i piani cottura a induzione che hanno meno di 5 anni nell’80% dei casi (ma sono presenti solo nel 16% delle case degli italiani), e infine i televisori (più di un terzo acquistati negli ultimi 2 anni).

RISCALDAMENTI, INFISSI E CONDIZIONATORI “VECCHI”

Gli impianti di efficienza energetica nelle abitazioni italiane rimangono nel complesso piuttosto datati: secondo Eumetra, quasi il 30% degli impianti di riscaldamento autonomo e degli infissi isolanti ha più di 10 anni. Sono relativamente più giovani i condizionatori: il 32% ha tra i 3 e 5 anni e “solo” il 18% oltre 10 anni. Invece, gran parte delle opere di isolamento termico è stata realizzata negli ultimi 5 anni, così come gli impianti fotovoltaici o l’installazione di pompe di calore, avvenute in tre quarti dei casi dopo il 2018.

“Gli ambienti domestici – commenta Matteo Lucchi, Amministratore Delegato di Eumetrastanno rapidamente cambiando: sono sempre più tecnologici e connessi (27% oggi, nel 2017 erano il 4%), soprattutto per la gestione dell’intrattenimento (TV e casse audio), dell’illuminazione e della gestione del riscaldamento attraverso i termostati smart”.

CON LA “CASA SMART” SI CERCA SOPRATTUTTO LA SICUREZZA

Le famiglie italiane, anche quelle non ancora connesse, puntano soprattutto alla sicurezza: il 32% considera interessante come funzione smart home l’installazione di sensori per la perdita di gas o acqua, il 28% di videocamere di sicurezza e il 27% di sensori di movimento nell’area della propria abitazione; a seguire anche gli impianti antintrusione (21%). Il risparmio energetico è il secondo elemento chiave: il 28% ha dichiarato di puntare soprattutto su nuovi termostati smart e una quota simile su strumenti “intelligenti” di monitoraggio dei consumi.

SOLO UN TERZO DELLE CASE È EFFICIENTE

Le case “efficienti”, anche solo parzialmente (dotate di infissi isolanti, lampade led, o elettrodomestici efficienti), non superano il 34% delle abitazioni, fra le quali quelle veramente efficienti sono il 12%. La fine delle agevolazioni sta scoraggiando e scoraggerà alcune famiglie dall’acquistare impianti o strumenti che rendono più efficiente la casa dal punto di vista energetico, anche se più della metà dei “non propensi” non avrebbe comunque fatto acquisti in quest’ambito nei prossimi mesi a prescindere dal superbonus.

“Secondo la nostra analisi – ha aggiunto Matteo Lucchi le intenzioni d’acquisto per l’efficienza energetica sono frenate oggi soprattutto dal prezzo di accesso, dal timore che le nuove dotazioni non permettano un effettivo risparmio, da una diffidenza nel rapportarsi con nuove tecnologie, dall’impegno che alcuni progetti richiedono e naturalmente dalla fine della cessione del credito che impatta appunto sulla barriera economica inziale, come accade soprattutto per le opere di isolamento termico perimetrale (cappotto)”. 

A cura della Redazione

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