Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 29 ottobre, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, datato 30 settembre 2021, contenente le modalità di attuazione del rimborso della prima rata dell’IMU per l’anno 2021, a favore dei proprietari/locatori che abbiano ottenuto l’emissione di una convalida di sfratto per morosità.
Cosa prevede la norma
Più in particolare, il testo normativo ha previsto l’esenzione dal versamento dell’IMU per l’anno 2021 relativa all’immobile posseduto dalle persone fisiche che lo hanno concesso in locazione a uso abitativo e che abbiano ottenuto in proprio favore l’emissione di una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è stata sospesa sino al 30 giugno 2021.
L’ agevolazione è stata estesa a quanti abbiano ottenuto il medesimo titolo per morosità del conduttore, successivamente al 28 febbraio 2020, con esecuzione sospesa, a seconda dei casi, fino al 30 settembre o fino al 31 dicembre dell’anno in corso.
Poiché la pubblicazione è giunta successivamente al versamento della prima rata in acconto per l’IMU relativa al 2021 (o dopo il versamento dell’unica rata a saldo), il testo normativo ha previsto che, per quanti abbiano già adempiuto al pagamento dell’imposta, sia riconosciuto il diritto al rimborso dell’importo corrisposto.
Le condizioni per avere il rimborso
Dal punto di vista prettamente procedurale, il Decreto del MEF prevede che, per ottenere il ristoro dell’IMU già versata, è necessario presentare presso gli uffici del Comune ove è ubicato l’appartamento concesso in locazione, un’apposita istanza contenente, oltre alle generalità del contribuente e ai dati identificativi dell’immobile, una serie di elementi specifici, ossia:
“a) possesso dell’immobile; b) concessione dello stesso in locazione a uso abitativo; c) estremi del provvedimento con cui è stata ottenuta una convalida di sfratto per morosità entro il 28.2.2020, la cui esecuzione è sospesa sino al 30.6.2021 oppure una convalida di sfratto per morosità successivamente al 28.2.2020, la cui esecuzione è sospesa fino al 30.9.2021 o fino al 31.12.2021; d) estremi del versamento della prima rata o dell’unica rata dell’Imu riferita all’anno 2021; e) importo di cui si chiede il rimborso; f) coordinate bancarie.”
Le reazioni
Non si è fatta attendere la reazione di Vincenzo Nasini, Presidente di Ape Confedilizia Genova, Vice Presidente Nazionale di Confedilizia e Presidente Nazionale del Foro Immobiliare, il quale, a caldo, ha dichiarato: “sarà poco ma almeno è esclusa anche la beffa di dover pagare imposte su canoni non percepiti per un immobile sottoposto a blocco sfratti e quindi indisponibile in molti casi anche da due anni.”
Evidente la soddisfazione solo parziale del Presidente Vincenzo Nasini, posto che Confedilizia ha chiesto, e continua a chiedere, in conseguenza delle ben note vicende legate alla perdurante crisi pandemica ed alla crisi del mercato immobiliare che ne è derivata, il risarcimento dei danni subiti dai proprietari che hanno subito –loro malgrado- le conseguenze legate al blocco degli sfratti.
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Purtroppo per noi proprietari di immobili commerciali che sono morosi anche da più di un anno e che hanno sentenza esecutiva Bloccata dalla legge continua la beffa anche sull Imu
Oltre a passargli un alloggio gli è stato concesso il RdC di Oltre 1000 € non pignorabile eventuale lavoro solo 9 in nero e pagamento di un canone ridotto in nero.
Io vorrei sapere perché noi proprietari non siamo tutelati paghiamo tasse su tasse se il governo è cosi buono e bravo da bloccare gli sfratti perché non ci paga lui l’affitto governo di merda e noi che non ci ribellismo a questi balordi!