Il conto corrente condominiale garantisce nella gestione del denaro comune chiarezza, trasparenza e costante informazione ai condòmini, ciascuno dei quali può, per il tramite dell’amministratore, chiedere di prendere visione della rendicontazione periodica ed estrarne copia a proprie spese. Ma cosa accade se il conto va in rosso e maturano oneri passivi? Chi è tenuto a pagare lo scoperto del conto corrente condominiale? Ma, soprattutto, può l’amministratore essere considerato responsabile?
I doveri dell’amministratore con riferimento al conto corrente.
Prima di tutto occorre comprendere cosa in concreto ha l’obbligo di fare l’amministratore col conto corrente condominiale per capire quali possono essere le violazioni che il gestore del bene comune può commettere. In estrema sintesi ricordiamo che l’amministratore:
- ha l’obbligo di aprire per ciascun condominio che gestisce un conto corrente, bancario o postale, che deve essere quindi specifico per ogni stabile;
- ha l’obbligo di utilizzare per ogni somma in entrata ed in uscita in modo esclusivo il conto corrente condominiale, con la conseguenza che, ad esempio, se l’amministratore riceve il pagamento di quote condominiali da parte di un condòmino non può utilizzare quel denaro immediatamente per pagare un fornitore ma dovrà farlo transitare prima dal conto;
- ha l’obbligo di gestire il conto corrente condominiale in maniera tale da impedire qualunque possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale o di altri condòmini.
Va da sé, dunque, che tutte le volte in cui l’amministratore viola una di queste regole fondamentali si profila una sua responsabilità, con la conseguenza che si troverà a dover rispondere nei confronti degli amministrati.
Irregolarità contabili e responsabilità dell’Amministratore di Condominio. Rimedi e conseguenze
Come puoi controllare il conto corrente condominiale?
La norma che si occupa del diritto di informazione del condòmino sul flusso di denaro del conto corrente condominiale può destare perplessità, data l’espressione utilizzata dal legislatore ‘per il tramite dell’amministratore’, che potrebbe essere interpretato nel senso che ‘solo tramite la persona dell’amministratore il condòmino può chiedere il rendiconto’.
In verità, il significato dell’espressione è da intendersi in modo diverso, dato che è proprio l’operato dell’amministratore che deve essere controllato.
Dunque, ‘per il tramite dell’amministratore’ va inteso nel senso che il condòmino ha l’obbligo della preventiva richiesta dell’estratto del conto corrente condominiale all’amministratore ma, in caso di sua inerzia, ha diritto di rivolgersi direttamente all’istituto bancario o postale per chiedere, ed ottenere, il rendiconto desiderato.
L’amministratore è responsabile dello scoperto del conto condominiale?
In verità, può dirsi che esiste responsabilità dell’amministratore per le passività del conto corrente del condominio quando il gestore non ha adempiuto alla riscossione delle quote condominiali da parte di tutti i condòmini, così causando l’assenza dei fondi necessari sul conto corrente per i pagamenti dei fornitori o dei servizi, come le bollette della luce o le spese del riscaldamento centralizzato.
Un esempio concreto lo troviamo in una recentissima pronuncia del Tribunale di Massa, la sentenza n. 15/2020, che ha condannato un amministratore al risarcimento dei danni in favore degli amministrati per aver omesso la riscossione delle quote condominiali e, così, aver determinato la creazione sul conto corrente di ‘ingiustificate passività’.
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