Contatta la redazione: redazione@condominiocaffe.it | Redazione 0804136090 | 3402464960

L’incendio della Torre Dei Moro ricorda il Greenfell Tower: quali responsabilità?

L’incendio della Torre Dei Moro ricorda il Greenfell Tower: quali responsabilità?

L’incendio della Torre dei Moro, ha riportato alla memoria il tragico incendio della Greenfell Tower di Londra: scopriamo le analogie.

L’incendio della Torre dei Moro, situato in via Antonini nella periferia sud di Milano, avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica 29 agosto, ha riportato alla memoria il tragico incendio della Greenfell Tower di Londra, avvenuto nella notte del 14 giugno 2017 dove persero la vita 72 persone.

Le analogie tra i due incendi sono molteplici, in particolar modo sulle modalità di sviluppo dell’incendio, cioè in tempi molto brevi, partendo da un piano verso l’alto e successivamente avvolgendo l’intero fabbricato. Entrambi gli incendi si sono propagati essenzialmente sulla parte esterna dell’involucro edilizio: la facciata.

La Torre dei Moro è un edificio realizzato tra il 2010 ed il 2011, costituito da 16 piani fuori terra ed alto circa 60 m, quindi, rientrante nell’attività 77 “Edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendi superiore a 24 m” del Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011 n.151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedi-menti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 49 comma 4-quater, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122“.

La prevenzione incendi in Condominio. Una guida pratica per gli Amministratori di Condominio. Ebook digitale

Nella Torre dei Moro era presente un sistema di “facciata ventilata”, in pratica è presente una intercapedine di aria tra il materiale isolante e il rivestimento.  Questo aspetto costruttivo ha facilitato la propagazione delle fiamme per effetto camino, come è accaduto nella Greenfell Tower di Londra.

La norma UNI 11018 “Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate: istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione rivestimenti lapidei e ceramici” definisce la facciata ventilata come un tipo di facciata a schermo avanzato in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termo-energetiche complessive.

Altra analogia è quella che potrebbe riguardare la causa che ha scatenato l’incendio. Nella Greenfell Tower l’incendio è stato innescato dal malfunzionamento del motore di un frigorifero posizionato in un appartamento del quarto piano. Nella torre milanese, invece, si presume che le fiamme abbiano avuto origine da un cortocircuito all’interno di un appartamento del quindicesimo piano. Statisticamente, gli incidenti di natura elettrica (es. cortocircuito) negli edifici di civile abitazione risultano essere una delle principali cause di incendio (Rif. Annuario Statistico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), ed è molto probabile che sia accaduto proprio questo tipo di incidente.

Sicuramente, nella torre milanese le misure antincendio utilizzate per le compartimentazioni dei piani, le scale antincendio e le vie di esodo hanno funzionato, perché l’edificio è stato evacuato senza la perdita di vite umane. Questo aspetto, con molta probabilità, può farci ipotizzare che non ci sia stata una propagazione interna dell’incendio.

Per le modalità di propagazione dell’incendio, l’attenzione viene posta principalmente sul rivestimento esterno, in particolar modo sui materiali che sono stati utilizzati per realizzare la facciata, alle loro caratteristiche tecniche alla loro resistenza al fuoco e reazione al fuoco.

La guida tecnica Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili allegata alla lettera circolare del Ministero dell’Interno n.5043 del 15 aprile 2013 indica quali sono le caratteristiche che devono possedere i materiali da utilizzare per realizzare i rivestimenti negli edifici civili.

I materiali utilizzati per realizzare l’edificio milanese con molta probabilità rispondono ai requisiti richiesti nel 2011, quando la Torre dei Mori fu costruita, e quindi sicuramente antecedente alla pubblicazione della sopra citata lettera circolare.

La regola tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che si utilizza, prevede l’utilizzo di materiali in facciata che abbiano un basso grado di combustibilità. Si precisa che prima del 2013 non esisteva una specifica regola tecnica per le facciate e per i materiali isolanti e rivestimenti. Il materiale installato sulla Torre dei Mori può essere inadatto in relazione a quello che è avvenuto e a quello che si utilizza oggi per le costruzioni, ma potrebbe essere perfettamente conforme alle normative tecniche in vigore nel 2011.

Un ultimo aspetto molto importante è che la regola tecnica del 2013, pur raccomandandone l’utilizzo, è volontaria, anche se nella maggior parte dei casi, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in funzione della natura dell’edificio, dell’altezza e di altre caratteristiche costruttive richiede la sua applicabilità.

 

©Riproduzione riservata

Giancarmine Nastari

Ricevi le principali novità sul Condominio in tempo reale direttamente nella tua casella email. Iscriviti gratuitamente agli aggiornamenti di CondominioCaffe


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

× Ti possiamo aiutare?