Qualche giorno fa, per la per la precisione il 9 giugno, è stato pubblicato il nuovo aggiornamento del documento “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative”. L’obiettivo è quello di dare un contributo per rimettere velocemente in moto il Paese, in condizioni di sicurezza, nella fase post-emergenza Covid-19. Tali “Linee Guida” sono esplicitamente citate nella premessa del DPCM dell’11 giugno 2020, che contiene una nuova lista di attività.
La Conferenza delle Regioni ha inserito, nell’aggiornamento del documento, anche il settore delle attività ricreative razionalizzate e integrate con le schede relative alla “attività ricettive” prevedendo anche delle regole specifiche per le locazioni brevi.
Partendo dalla indicazioni generali che, si applicano alle strutture ricettive alberghiere, tali regole devono essere rispettate anche alle c.d. attività ricettive complementari quali per per esempio locazioni brevi, B&B, casa vacanze.
Specificatamente per le locazioni brevi, oltre al rispetto delle indicazioni di carattere generale, si raccomanda al cambio ospite, l’accurata pulizia e disinfezione di ambienti, arredi, utensili e, laddove fornita, biancheria.
Inoltre, a tutela di eventuali persone residenti o soggiornanti nel medesimo stabile nel quale si svolge l’attività di locazione breve, deve essere garantita l’accurata pulizia e disinfezione anche di spazi comuni (es. ascensori, androni, scale, porte, etc). Tale ultima raccomandazione dovrà esser presa in accordo tra i condomini o, laddove presente, dall’Amministratore condominiale.
A questo punto si riapre l’annoso problema dei costi da sostenere per poter soddisfare tale raccomandazione. Ancora una volta l’amministraotre di condominio assumerà un ruolo importante per la gestione di questa nuova situazione, che a causa di questo ulteriore intervento normativo, sembra di nuovo riportare a galla un problema che sembrava ormai essere sopito.
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