Di fronte alla legge siamo tutti uguali. Già, ma questa dichiarazione, che spesso rimane solo di intenti, non basta per garantire i diritti proclamati dalla nostra Carta Costituzionale.
Ad esempio, è risaputo che a tutela del portatore di handicap la legge ha stabilito l’obbligo dell’abbattimento delle barriere architettoniche, per permettere l’accesso del disabile all’interno del condominio, mediante l’eliminazione di tutti quegli impedimenti, come le scale o elementi infrastrutturali, che impediscono il libero movimento di chi non ha la fortuna di essere autonomo.
Ma cosa accade se il portatore di handicap chiede di avere riservato un posto auto in condominio? E’ suo diritto pretenderlo?
Diritti dell’essere umano o diritto di proprietà: quale prevale veramente nell’attuale società?
La legge n. 13/1989 ha tentato di mettere in pratica un virtuoso esempio di solidarietà sociale nel prevedere l’obbligo dell’abbattimento delle barriere architettoniche in favore dei portatori di handicap, al fine di garantire il libero movimento degli stessi. Tuttavia, i problemi di accessibilità, libertà ed effettiva uguaglianza tra le persone sono, nel nostro Paese ma non solo, ancora lontani dal poter essere considerati risolti.
Tanto è vero che, la stessa legge del 1989, nel caso di inerzia dell’amministratore o dell’assemblea nell’approvazione di innovazioni atte ad eliminare le barriere architettoniche, predispone come ‘soluzione’ che la persona disabile provveda a proprie spese alla realizzazione di tali opere, che, si sa, certamente non sono economiche.
Ma, al di là delle riflessioni che l’attuale società ci impone in ordine all’effettivo progresso della civiltà umana allorquando lascia che i diritti dei più deboli siano ‘concordati’, nel caso contrario, abbandonandoli alle personali possibilità economiche, con la ovvia conseguenza di disparità tra chi potrà e chi non potrà permettersi certe spese, cosa dice la legge in ordine ai parcheggi dei portatori di handicap nel condominio? Esiste un diritto per le persone con ridotta mobilità o, anche in questo caso, rimane la legge del ‘si salvi chi può’?
Il condomino affetto da handicap può chiedere l’assegnazione esclusiva di un posto auto?
Il D.M. del Ministero dei lavori pubblici n. 236/1989 ha stabilito che nelle aree di parcheggio del condominio devono essere previsti posti auto, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili.
Detti posti auto, opportunamente segnalati, devono essere ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e nelle vicinanze dell’accesso dell’edificio e, al fine di agevolare la manovra di trasferimento della persona su sedia a ruote in qualunque condizione atmosferica, detti posti auto riservati dovrebbero essere preferibilmente dotati di copertura.
Tuttavia, non solo il numero riservato risulta oggettivamente stringato rispetto alle possibili utenti portatori di disabilità nel condominio, ma è evidente che tale legge porta immediati vantaggi per i fabbricati costruiti dopo il 1989, mentre per quelli edificati precedentemente all’entrata in vigore della legge le relative disposizioni sono applicabili solo in caso di ristrutturazione dello stabile.
Inoltre, nel concetto di barriere architettoniche non rientra l’atto di riservare in modo esclusivo una parte dello spazio esterno condominiale in favore del disabile, con la conseguenza che, di fatto, il portatore di handicap sotto quest’ottica non viene tutelato e dovrebbe affidarsi al senso di civiltà e solidarietà delle persone, che è già che dire. Ma allora cosa fare?
L’amministratore non ha nessun potere in materia di posto auto da riservare al portatore di handicap?
La buona notizia, poco nota in verità, è che nel 2007 l’Italia ha sottoscritto la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in virtù della quale sono vietate sia le discriminazioni dirette, che si hanno quando un portatore di handicap viene trattato con meno favore rispetto ad una persona senza disabilità, sia le discriminazioni indirette, che si hanno quanto un atto, un comportamento, una prassi o anche una disposizione, apparentemente neutri, permettono di fatto di trattare in modo meno favorevole i portatori di handicap rispetto a colori che non hanno problemi di deambulazione.
Ebbene, applicando questi principi al caso di specie, possiamo dire che in generale si prospettano due casi:
- il condominio ha posti auto sufficienti per tutti i condomini, con la conseguenza che l’amministratore ai sensi dell’art. 1130 c.c. può e deve disciplinare l’uso dei beni comuni per assicurare il miglior godimento delle stesse a tutti i condomini, con la conseguenza che rientra nei suoi poteri/doveri riservare, senza necessità di alcuna delibera assembleare, un certo numero di posti ‘più comodi’ corrispondente alle autovetture destinate al servizio di persone con problemi motori, atteso che comportandosi diversamente opererebbe una discriminazione indiretta;
- il condominio non ha posti auto sufficienti, con la conseguenza che sarà necessaria una regolamentazione tra i condomini in ordine al loro uso, di norma costituita dalla turnazione, e che potrà essere assunta solo in sede assembleare.
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L’uso di uno stallo per disabili realizzato nel parcheggio condominiale utilizzato da un condomino disabile
può essere limitato nel tempo? Tenendo conto che non ci sono altri condomini disabili.
Sarebbe gradito un parere per telefono.
Caporale Michele. tel. 3343473455
Nel mio condominio non ci sono posti auto disponibili per tutti i condomini, nonostante ciò l’amministratore ha predisposto due posti auto per disabili, premetto che l’edificio è stato costruito prima del 1987. Chiedo se le due persone disabili hanno diritto al posto auto a loro assegnato e se il condominio, anche se a maggioranza, può dare tale diritto. Grazie
Anche il mio condominio è stato costruito prima del 1989 e non ci sono posti auto sufficienti per tutti. Posso avere un posto auto per disabili riservato all’interno del cortile? Mi è stato detto che essendo il condominio datato, la legge del 1989 non vale.
Volevo chiedere se uno possiede un garage ma la macchina non entra, e se il proprietario é un disabile con la 103/3 e 104…possiamo chiedere un posto nel cortile condominiale, come riservato per problemi di disabilità? Grazie
buonasera volevo sapere dato che io abito in condominio da 22 anni e non estato regolamentato il posto auto il pazza estato costruito nel 1970 dove la legge diceva che ci dovevano essere i parcheggi oggi ho fatto ai vigili urbani una richiesta per un parcheggio per un disabile anno fatto il sopra luogo e dopo che ne anno fatto uno con il numero sbagliato anche piu di centro metri di distanza del interessato poi ho contattato il vigile telefonicamente e gli ho spiegato la situazione e lui mi ha confidato che il ragazzo che e venuto ha fare il parcheggio sbagliato estato contattato dal un signore che abita ad un altro palazzo e gli a detto che e privato e la non lo puo fare io dopo 22 anni che abito sono venuto ha conoscenza che e privato ma solo in parola dal vigile io chiede come devo fare per avere un parcheggio per il disabile sotto casa si mi potete dare una risposta vi ringrazio
Buonasera,
Vi inoltro il mio dilemma.
Abito in condominio e i posti al coperto sono 8, gli appartamenti in tutto sono 6.
Tutti hanno una sola macchina, perché persone anziane, mentre noi e una coppia di un altro appartamento, abbiamo 2 macchine ciascuno ( per un totale di 8 macchine).
Gli inquilini dell’altro appartamento di cui sopra parcheggiano la seconda macchina al coperto già da 5 anni , in quanto 2 posti liberi e 1 davanti alla porta lasciato libero per le emergenze dell’ambulanza,rimanendo così libero il parcheggio per le emergenze e solo un altro parcheggio ( accanto a quello delle emergenze) che da qualche mese mi sono presa io ( con la seconda macchina) perché sono in gravidanza a rischio .L’inquilino del piano di sopra, avendo la moglie in una casa di cura da 3 anni , vuole il mio posto perché dopo 3 anni ha deciso di andare a prendere la moglie una volta ogni 2 mesi per poche ore per protarla a casa. Premesso che abbiamo già un parcheggio libero davanti al portone oltre i due sopra descritti, per ambulanze, secondo voi sono costretta a lasciarlo a lui il posto che tanto serve a me essendo in gravidanza a rischio e avendo la necessità di camminare solo per recarmi in ospedale?
Buongiorno, abito in un condominio formato da sei unità abitative, non teniamo un amministratore, come posso pretendere il posto auto più vicino alle scale visto che mio padre 87 enne è un disabile riconosciuto dalle vigenti leggi ?
abito in un condominio , formato da sei unità abitative, non abbiamo un amministratore, come posso pretendere di parcheggiare l’auto il più vicino possibile all’ ingresso della palazzina , visto che mio padre è disabile ?