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Per salvare il bonus facciate, parte una raccolta firme

Per salvare il bonus facciate, parte una raccolta firme

È da poco stata avviata su Change.org una nuova raccolta firme per richiedere a gran voce la proroga del Bonus Facciate 90%.

Partita, su Change.org, una nuova raccolta firme per richiedere a gran voce la proroga del Bonus Facciate 90%.

La petizione mira a richiedere l’estensione dell’utilizzo del Bonus Facciate anche per il 2022. La sopravvivenza dell’incentivo fiscale, che negli ultimi due anni ha consentito a migliaia di cittadini di ristrutturare le facciate di condomini e abitazioni private usufruendo di importanti agevolazioni, rischia infatti di terminare la sua esistenza a dicembre 2021.

Nella bozza della prossima manovra di bilancio non è infatti prevista la proroga della misura, che invece viene auspicata da parte di tutti i firmatari della petizione che ad oggi vede tra i suoi sottoscrittori una platea trasversale, condomini, tecnici, amministratori di condominio ed imprese edili.

I motivi a favore della proroga, e che hanno dato il via a questa iniziativa, sono stati chiaramente esposti da Pasqualino Rocca, ingegnere esperto in edilizia civile, promotore della raccolta firme, particolarmente sensibile al tema visto che da due anni gestisce la pagina Facebook Bonus facciate, luogo dove le parti interessate si scambiano consigli ed opinioni.

“Nel corso di questi due anni abbiamo avuto modo di vedere, seppur con tante incertezze normative e interpretazioni personali poco rassicuranti, le grandi potenzialità di questo bonus sia per il rilancio dell’edilizia ma soprattutto per abbellire un territorio la cui architettura è apprezzata ed invidiata da tutto il mondo.”

È difatti innegabile riscontrare come il Bonus Facciate 90% abbia permesso di migliorare l’immagine di paesi e città, intervenendo sull’aspetto estetico degli edifici e rilanciando al contempo il mercato dell’edilizia. Il tutto grazie all’aumento dell’offerta di lavoro per ditte e singoli professionisti.

Seppur rimanga giusto sottolineare che fra i motivi di critica nei confronti del Bonus vi è la segnalazione di spiacevoli vicende sull’uso non corretto dell’incentivo, va però sottolineato come la soluzione più appropriata non è quella di mettere fine a questa misura.
Sarebbe invece maggiormente auspicabile la messa in campo di una normativa più restrittiva sui controlli, che non andrebbe così a intaccare l’esistenza di un incentivo utile e funzionale per condomini, privati e lavoratori.

È infatti innegabile osservare come il Bonus Facciate 90% abbia trainato da solo gran parte del mercato edile, sostenendo il decoro delle città contribuendo al recupero dei piccoli borghi italiani dall’immenso valore storico.

Per questo motivo la petizione, già in pochissime ore, ha raccolto centinaia di firme, anche grazie al supporto di una rete di gruppi sul web che contano insieme circa 80.000 utenti: un numero notevole di persone che non si può ignorare e che si può continuare a supportare semplicemente aggiungendo la propria firma QUI.

L’invito, inoltre, è quello di condividere la raccolta di firme anche ai propri conoscenti, così da diffondere la petizione e dare al Governo un chiaro segnale della volontà di proroga del Bonus Facciate 90% da parte dei cittadini italiani.

Questa richiesta viene come segnale chiaro anche di diverse parti politiche, in questi giorni abbiamo visto pubblicate sulle pagine di molti illustri politici italiani la richiesta al Governo di prorogare i bonus minori, tra cui il bonus facciate.

Lega, Forza Italia e Pd rispettivamente tramite l’on.Paolo Arrigoni, il senatore Maurizio Gasparri e il Ministro Franceschini hanno tutti “twittato” messaggi di apprezzamento di questo incentivo e la propria richiesta di proroga al Governo.

E’ quindi un argomento che tocca trasversalmente imprese e professioni, ma che ha un diretto risvolto sui privati e come ha sottolineato il Ministro Franceschini sul patrimonio pubblico, sulla sua attrattiva’ e di conseguenza diretta sulle imprese del nostro territorio legate al turismo.

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A cura della Redazione

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7 risposte a “Per salvare il bonus facciate, parte una raccolta firme”

  1. Bloccare il bonus facciate, così come si legge, è un rischio molto elevato per chi sta usufruendo di questo bonus. Costringere i committenti che hanno già iniziato questi lavori e che sono in stato di avanzamento, a pagare anticipatamente tutti i lavori per poter accedere al beneficio della detrazione o sconto in fattura o cessione del credito è un vero controsenso. Sarebbe solo un grande vantaggio per le ditte che a quel punto potrebbe dilazionare la conclusione dei lavori o peggio ancora fallire, come spesso accade, costringendo il cittadino ad azioni legali non avendo nemmeno la possibilità di esercitare il diritto di non corrispondere le quote economiche dei lavori non eseguiti.

  2. Questo per chiarire che si deve concedere a chi si trova in uno stato di avanzamento dei lavori di poter concludere i lavori previsti, potendo pagare all’avanzamento dei lavori nel 2022 portandolo in detrazione fiscale nell’anno successivo.

  3. Giustissimo bloccare il Bonus facciate. Vengono applicati prezzi gonfiati del 30/40%. Ponteggi pagati 38 euro al mq e rasature facciata al oltre 70 euro al mq. Prezzi che nella normalità erano impensabili. Gli istituti finanziari e bancari applicano interessi sino al limite del tasso di usura del 18,00%. Una rimessa per lo Stato italiano. Senza parlare del fatto che vengono fatti gli stessi lavori, su supporti, ossia intonaci in pessime condizioni. Da togliere assolutamente.

  4. È una grossa opportunità che non deve scomparire ,non tutti possono accedere o potranno accedere al 110 ,inoltre è una rivalutazione del patrimonio edilizio ….spero che il ministro Franceschini possa fare valere la sua voce

  5. Salve
    Aleggiano furbacchioni che rasano I muri con rete e rasante, applicando poi il plastico con farina sottilissima di resina-quarzo.
    A volte fanno anche l’intonaco pero’ attestando inferiore al 10% per evitarr Enea.
    I prezzi per pulitura e tinteggiatura sono di gran lunga inferiori e non gonfiati .

  6. Il mio parere è che se danno la possibilità di terminare i lavori nel 2022, devono dare anche la possibilità di poter scaricare le spese che si supportano nel 22, in tal modo nn si ha la possibilità di scaricare le spese che si sostengono nel nuovo anno per portare a termine il lavoro.

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