Il caldo comincia a farsi sentire e in condominio si lamentano di quanto sia impossibile lavorare senza un po’ di refrigerio.
Il Covid-19, poi, rende incerto anche qualche giorno al mare mettendo a repentaglio le tanto ambite vacanze. Ecco che la piscina gonfiabile sembra essere la migliore soluzione al problema del clima rovente e il tuo condomino preferito si arrovella sul luogo migliore dove posizionarlo: balcone, terrazzo (privato o condominiale) o giardino. Ottima alternativa per l’interessato, ma cosa potrebbe succedere con gli altri vicini?
Sicuramente l’amministratore di condominio si troverà indirettamente coinvolto e dovrà rispondere a domande ed obiezioni, cosa che potrà evitare, dando preliminarmente informazioni utili all’interessato.
Posso davvero mettere una piscina gonfiabile sul terrazzo privato? La risposta è: “Sì , è possibile!” e non necessita dell’approvazione del condominio, poiché si tratta di uno spazio privato.
Tolto il buon senso del proprietario, che si spera avvisi e si accordi con i propri vicini, l’amministratore di condominio potrebbe informare l’interessato sui seguenti aspetti:
- l’ingombro generale della piscina deve rispettare le norme per la sicurezza;
- occorre verificare la portata della struttura del terrazzo, poiché il peso potrebbe essere considerevole, in quanto formato da acqua e persone; Si ricorda che un metro cubo d’acqua pesa mille chilogrammi per capire qual è il peso massimo che il proprio terrazzo può sopportare sarebbe opportuno chiedere al costruttore o, se irreperibile, rivolgersi ad un’azienda edile o ad un geometra per un’analisi tecnico-strutturale;
Ricordiamo infatti che l’Art. 1122 c.c. dichiara che “il singolo non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino pregiudizio alla stabilità, sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio”
- il terrazzo o il balcone non deve avere delle pendenze tali da causare la caduta dell’acqua dallo stesso sui balconi o giardini sottostanti, come da regolamento riguardante lo stillicidio.
- è bene osservare alcune regole per garantire la propria privacy e per evitare di essere citato per il rispetto di pubblica decenza.
Cosa accade quando un condomino vuole mettere una piscina nelle parti comuni del condominio quali, ad esempio, giardino o terrazzo pubblico?
Visti i pericoli insiti nella presenza di una piscina, seppur di ridotte dimensioni, pare opportuno darne avviso all’amministratore e discuterne in sede di assemblea condominiale, anche per consentire all’amministratore stesso di verificare che siano state eseguite tutte le misure necessarie ovvero quelle sopra enunciate: verifica delle previsioni del regolamento condominiale; prove di carico e strutturali; richiesta di documentazione tecnica; accorgimenti igienico-sanitari e tutto quanto necessario al fine di salvaguardare il Condominio e gli utenti da possibili pericoli e consentire a tutti di poter usufruire in tutta tranquillità del refrigerio e del benessere di un bel tuffo in piscina.
Trattandosi di una parte comune, naturalmente bisogna aver cura di rispettare il decoro architettonico dell’edificio, di non arrecare pregiudizio agli altri condomini e soprattutto di assicurare un pari uso del bene condominiale. Si ricorda, infatti, che ciascun condomino può far liberamente uso di una parte comune purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso (art. 1102 c.c.).
Se la piscina venisse posizionata su un terrazzo condominiale comune, oltre a tutto quanto sopra esposto, sarà necessario anche rispettare il pari uso ex art. 1102 degli altri proprietari non arrecando pregiudizio agli altri e non impedendo agli altri condòmini l’uguale e pari utilizzo.
Anche in questo caso, proprio come succede per un balcone o terrazzo privato, è necessario procedere ad alcune prove di carattere tecnico. La piscina, infatti, va riempita ed il liquido ha un peso non trascurabile.
Sembra davvero tutto semplice e chiaro, ma non credete che ci sia qualcosa di molto scontato che non vi viene mai chiesto?
E’ davvero possibile portare ospiti esterni nella piscina gonfiabile in comune?
La risposta anche in questo caso è affermativa, ma con un vincolo: gli ospiti devono essere proporzionali alla proprietà. Le regole di utilizzo dipendono dai millesimi, questo significa che il numero degli ospiti che la piscina gonfiabile può accogliere è direttamente proporzionale alla parte di proprietà che spetta a ciascun condomino. Un’ultima informazione utile è relativa ai costi. Le spese fisse, ovvero la manutenzione della vasca, degli impianti e delle aree vicine sono a carico dei condomini, mentre le spese d’uso, ovvero il bagnino, la pulizia e l’igienizzazione, sono a carico di chi frequenta la piscina.
In conclusione, che si tratti di una piscina gonfiabile su un terrazzo o in giardino privato o pubblico, è sempre doveroso avvisare l’amministratore di condominio circa le proprie intenzioni per poter attuare quanto necessario in conformità ai regolamenti. Tutti questi passaggi normativi non devono scoraggiare i condomini dal poter realizzare uno spazio in cui poter stare tranquilli in condominio, per trascorrere le estati godendo del fresco e del giusto relax in sicurezza.
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