Alcuni giorni fa, in questo articolo, abbiamo anticipato cosa stava succedendo in “casa” Deposito e Prestiti.
La notizia, anticipata da Italia Oggi, è stata il giorno dopo anche ripresa da altre fonti giornalistiche (si veda il Corriere della Sera).
La nostra redazione aveva contattato l’ufficio stampa di Cassa Depositi e Prestiti, senza riuscire ad avere ulteriori notizie sullo sviluppo dell’eventuale blocco della cessione dei crediti.
Ma proprio ieri si è diffusa un’altra notizia, del tutto sconfortante.
“Si informa che la piattaforma per il servizio di acquisto di crediti d’imposta non è attiva”, questo è il messaggio – breve ed incisivo – pubblicato sul sito di Poste italiane.
Quindi: non è più attiva la piattaforma per la cessione a Poste italiane dei crediti d’imposta relativi ai bonus fiscali previsti dal Decreto Rilancio, incluso il Superbonus 110%, bonus facciate, gli altri ecobonus e il bonus ristrutturazioni.
Tale decisione, in realtà era nell’aria da giorni, almeno da quando è stato pubblicato il Decreto Sostegni-ter. In merito all’Art 28 del decreto, in una nota di lettura del Servizio del bilancio del Senato si legge:“potrebbe costituire una misura efficace per il contrasto alle frodi, ma la restrizione introdotta appare altresì suscettibile di ridurre in modo significativo le concrete possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati” .
I tecnici del Senato, inoltre, ricordano che “nella stima degli effetti finanziari associati alle detrazioni fiscali operanti in materia (ad es. il c.d. Superbonus 110%) sono stati sempre contabilizzati nei saldi di finanza pubblica le maggiori entrate a titolo di IVA, IRPEF/IRES ed IRAP che sono state ipotizzate come ascrivibili all’effetto correlato alla spesa indotta (ossia i maggiori investimenti nel settore). Tali effetti positivi stimati potrebbero risentire della forte riduzione introdotta con il provvedimento in commento circa le possibilità di cessione dei crediti di imposta, per cui appare opportuno acquisire la valutazione sul punto”.
Sul fronte parlamentare, intanto, qualcosa si muove. Se da un lato durante il percorso parlamentare di conversione il decreto Sostegni-ter potrebbe portare a modifiche la norma, il Movimento Cinque Stelle intende sentire la posizione del Ministro dell’Economia Daniele Franco. “Crediamo che debba fornire una mappatura precisa del fenomeno delle frodi e intervenire sulle sue controllate, come Cassa Depositi e Prestiti e Poste, per evitare che queste si sfilino dal meccanismo della cessione dei crediti fiscali. E’ quindi urgente che il Governo valuti un intervento anche prima della conversione del decreto, visto il danno che questa ultima modifica ha già procurato al sistema economico anche solo per l’effetto annuncio“, spiega il senatore M5S, Emiliano Fenu.
Intanto, allo stato attuale, si ipotizzano 4 miliardi di euro le truffe. La situazione è tale che alti esponenti del Governo già parlano del rischio che si stia per perpetrare “la più grande truffa della storia della Repubblica“, come riferito sabato 29 gennaio da MF-Milano Finanza.
Cassa Depositi Prestiti e la cessione dei crediti in edilizia: cosa succede?
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Una torma di incompetenti in poste si e’ messa a giocare coi crediti fiscali bonus casa, risultato si sono presi tutti i falsi , ma essendo io un operatore del settore ero rimasto allibito quando vedevo i mie clienti correre da poste quando ero costretto a chiedere documenti a corredo , dicendomi che li non li chiedevano. Sembra fosse vero! Queste truffe sono state indotte da un comportamento illogico di poste , praticamente come se stesse càmbiando assegni a vuoto senza limiti e non controllando ; roba da inetti assoluti !! 4miliardi se li meriterebbero, se non fosse che e’ una azienda di stato, e che quindi i bidoni li hà presi lo stato , ovvero noi stessi . Non esiste il rischio truffe nei bonus ,ma esiste il rischio incompetenti, che nel caso di società pubbliche sembra una epidemia.
Suggerimento semplice di un Ingegnere che sta operando nell’ambito del Superbonus. In riferimento alla tipologia di truffe legate ad operazioni di cessione per lavori e cantieri inesistenti e mai realizzati perché lo Stato non dà obbligo, per esempio, agli Uffici Tecnici che ricevono i vari progetti, tramite i Vigili del paese ( per le piccole realtà) e a quelli di quartiere ( per le medie e grandi Città ) di fare sopralluoghi,
verbalizzare e comunicare anche agli Organismi Statali coinvolti tecnicamente ( Enea) e fiscalmente ( Agenzia delle Entrate) l’esistenza effettiva del cantiere che sta lavorando ad inizio lavori e a chiusura lavori?
Al di là del caos totale causato delle truffe e dai successivi provvedimenti governativi anche con effetto retroattivo, Poste non può rimescolare le carte prima di aver finito il gioco. Ho ceduto il mio credito a Poste tre mesi fa, in tempi non sospetti e ho fatto affidamento sulle clausole esplicite di un contratto, tutelato dalla Legge. La mia pratica è munita di asseverazioni e visto di conformità, che ho ottenuto pagando al riguardo le prestazioni dei professionisti, spese superflue se non mi fossi imbarcato nel transatlantico molto affondabile del Superbonus. Ho anche inviato tutta questa documentazione a Poste. Nonostante ciò, i termini contrattuali di pagamento sono scaduti da quasi un mese, ma Poste non paga, non comunica nulla di preciso, se non che la pratica si trova in stato di liquidazione (ma per quanto tempo??), e non accetta o rifiuta il credito ceduto, che si trova paralizzato nella piattaforma dell’ADE. Ma io devo proseguire con i SAL e ho i miei creditori alla porta, che a loro volta devono pagare i loro fornitori e dipendenti. Vi sembra fantascienza? No, purtroppo è realtà, una realtà tutta italiana. Meno male che il Presidente della Repubblica ha parlato di Dignità e di rispetto della Legalità…
Condivido tutto quello scritto da Matteo.
Noi abbiamo avviato i lavori nel luglio 2021 per il Sismabonus e l’Ecobonus ed essendo lavori invasivi abbiamo dovuto lasciare momentaneamente gli appartamenti. Abbiamo già pagato il secondo Sal relativo al Sismabonus e fatta la cessione del credito a Poste che lo ha messo in lavorazione. Purtroppo sono oramai passate diverse settimane e tutto è bloccato. Il credito del primo Sal ci è stato rimborsato regolarmente.
Noi abbiamo la necessità di avere il rimborso del credito per completare i lavori e tornare di nuovo nei nostri appartamenti.
Non è assolutamente accettabile che anche le persone che hanno fatto le cose nel rispetto della legge debbano subire le conseguenze di uno Stato che non riesce a contrastare i disonesti. Abbiamo ricevuto nel cantiere visite dei vigili comunali, di tecnici del genio civile e di periti delle banche e nessuno ha sollevato problemi sulla reale esecuzione dei lavori. La possibilità di controllo esiste ed è molto semplice farla.
Perché dobbiamo subire le conseguenze dei disonesti?? Come faremo a completare i lavori??