Il giorno dopo la pubblicazione delle prime Faq dell’Agenzia delle Entrate, in merito al nuovo obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione per esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito, contenuto nel decreto anti-frodi – decreto-legge 11 novembre 2021, n. 157, la situazione, a quanto pare, non è tutt’altro ancora definita.
Abbiamo fatto un giro in rete per vedere come i pricipali istituti di credito avessero recepito queste recenti novità. Ebbene, alquanto singolare, se non eccessivamenre prudente, sembra essere la posizione presa da Poste Italiane, che sul suo sito ha scritto nella sezione cessione del credito: “Servizio momentaneamente non disponibile”.
In realtà la scritta, ovvero il servizio, è da un paio di giorni sospeso, per la precisione, subito dopo l’entrata in vigore del decreto antifrode.
Per completezza di informazione, dobbiamo dire che anche molti istituti, in maniera prudenziale, hanno momentaneamente sospeso il servizio per i bonus “ordinari” in attesa che entri in vigore il nuovo prezzario, come previsto dal decreto del 12 novembre scorso.
Ma questo non è solo l’unico problema che si dovrà affrontare. Abbiamo letto la relazione illustrativa di accompagmento che il Servizio di Bilancio del Senato ha prodotto in merito al decreto anti-frodi.
Ebbene, i punti oscuri sollevati sono tanti, tra cui segnaliamo, a nostro parere queste due obiezioni sollevate:
- quali saranno le conseguenze sui lavori già in corso dei quali non si conosce il destino alla luce della mancanza del nuovo prezzario?
- i costi per l’asseverazione dei prezzi e il visto di conformità saranno detraibili? Se sì allora sarà un ulteriore onere a carico dello Stato.
In attesa di chiarimenti, l’esame del decreto non è stato nanche calendarizzato. Insomma, l’attesa sarà lunga.
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