Il Governo, nella giornata di ieri, ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio. Con questo documento si disegna la cornice della prossima manovra finanziaria, che sarà approvata dall’Esecutivo nei prossimi giorni.
Chi dentro e chi fuori. Arriva il taglio.
Si profila una proroga al 2023 del Superbonus, ma limitata ai condomini e Iacp. Sarebbero escluse, salvo ripensamenti, le villette unifamiliari.
Gli altri bonus edilizi – per ristrutturazioni e riqualificazione energetica- sarebbero confermati. Si prospetta una proroga per tre anni. Anche per il 2022 si potrà utilizzare il credito d’imposta al 50% e quello al 65%. Al momento resta esclusa la proroga del bonus al 90% per il rifacimento delle facciate.
Una brutta notizia, quindi, per i possessori di una casa unifamiliare. Perchè, se il Superbonus 110% per i lavori di riqualificazione energetica sarà prorogato fino al 2023, potrà essere sfruttato solo condomini e Iacp. Vi sarà, invece, una eslcusione di villette e similari.
Un scelta discriminatoria a vantaggio delle sole grandi città.
Si è quindi optato, per ora, ad una applicazione differenziata per le proroghe riguardanti i bonus edilizi. La misura non sarà resa strutturale, a differenza di come qualche partito sperava. E a partire dal prossimo anno potrebbe essere limitata solo ai condomini e alle case popolari.
La presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi, auspica che ci sia un ripensamento anche sul bonus al 110% ricomprendendo anche gli immobili unifamiliari, le ville e le villette in quanto tipologie di case prevalenti nelle città di provincia e nelle aree interne. Si verrebbe a creare, secondo Nardi, una penalizzazione di questi territori a vantaggio delle grandi città.
Alcuni giorni fa già il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, aveva già prefigurato un ridimensinamento dei bonus edilizi – in particolare da quello al 110% – a causa dei costi troppo elevati a carico dello Stato. Non si poteva certo prorogarlo all’infinito, pertanto, per ora, si è optato a fare una selezione dei beneficiari, escludendo integralmente la proroga del bonus facciate dal pacchetto dei bonus casa.
Fuori il bonus facciate. Il pressing è appena incominciato.
Queste sono le indicazioni, di massima, uscite ieri dopo la riunione della cabina di regia, che ha tracciato i principali provvedimenti della manovra da 23 miliardi.
Le scelte non hanno accontenato tutte le parti politiche. Il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano, è il primo ad aprire alla possibilità di una proroga, ribadendo la necessità di dare un orizzonte più lungo anche al bonus facciate. Insomma, sul bonus facciate al 90% la partita è ancora aperta e il pressing dei partiti è appena incominciato.
Sarà il lavoro sulla Manovra a definire tutti i dettagli e magari a svelarci qualche altra sorpresa.
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