La montagna ha partorito un topolino? Pare proprio di sì! Buona parte dei parlamentari avevano assicurato una proroga di almeno due anni, ma alla fine in Parlamento approda la “mini-proroga”.
A tenere banco fino all’ultimo in commissione Bilancio è stato comunque l’emendamento con cui è stato modificato in più parti il superbonus del 110%. Il problema principale è stato quello di trovare la copertura finanziaria: si parla di circa 7,5 miliardi l’anno per sovvenzionare la misura.
Proroga con stato avanzamento lavori.
Per il superbonus del 110% arriva una proroga breve al 30 giugno 2022, però è prevista una finestra fino al termine dell’anno per completare i lavori già avviati nel primo semestre e siano stai effettuati per almeno il 60%.
Altra novità: il credito d’imposta in questo caso si potrà utilizzare in quattro anni e non in cinque come prevede il decreto rilancio.
Una scelta oculata quella presa perchè il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è stato coerente: non è mai andato oltre il primo semestre del 2022 accettando la possibilità di chiudere i lavori entro il 31 dicembre per chi ha uno Stato di avanzamento lavori aperto.
Maglie larghe su altri fronti.
Proroga piena a tutto il 2022 riguarderà invece gli interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici Iacp.I quali potranno arrivare anche fino al primo semestre 2023 nel caso in cui alla data del 31 dicembre 2022 i lavori siano stai effettuati per almeno il 60 per cento.
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