Come anticipato venerdi, (si veda qui) nella conferenza stampa tenutasi dopo il Consiglio dei Ministri, il Governo sta perfezionando il contenuto ai correttivi al Superbonus che permetteranno ai lavori edilizi e di efficientamento energetico di ripartire in sicurezza, mettendoli al riparo da ulteriori frodi.
Dopo le dichiarazioni del Direttore dell’Agenzia delle Entrate sull’entità delle truffe, il recente decreto Sostegni ter, ha imposto una sola cessione del bonus; le indagini della Procura hanno scoperto truffe per 4,4 miliardi sequestrando 2,3 miliardi di crediti ceduti a fronte di cantieri fantasma, e infine, Poste italiane e Cdp hanno momentaneamente sospeso l’accettazione di nuovi in attesa dei nuovi provvedimenti.
Le proteste delle imprese edili non si sono fatte attendere e le assemblee condominiali, per approvare i lavori, sono state momentanemante sospese e rinviata a data da destinarsi.
In questo contesto di completa confusione ed inecertezze, iniziano a trapelare le prime indiscrezioni sul contenuto del nuovo provvedimento normativo che dovrebbe arrivare nei prossimi con un emendamento incardinato nel decreto Milleproroghe.
La novità principale in arrivo sarebbe l’introduzione di un bollino anti-frode che permetterà di rintracciare tutte le operazioni di cessione del credito al fine di facilitare i controlli delle pratiche a monte e scongiurare il rischio di frodi e tracciare tutta la filiera della cessione del credito.
Dalla introduzione del bollino anti-fronde consegue:
- il ripristino della cessione multipla dei crediti fino a un massimo di tre volte, ma solo nei contronti di banche o intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia;
- l’introduzione di un codice identificativo di ogni operazione di cessione che consentirebbe di risalire al primo titolare del credito e alla relativa documentazione dei lavori;
- la riapertura dei termini di utilizzazione dei crediti sottoposti dalla magistratura a sequestro preventivo.
Quindi il nuovo sistema dovrebbe funzionare in questo modo: il primo acquirente dovrà verificare la bontà del credito, a cui sarà associato un codice identificativo univoco che permetterà, anche dopo numerosi passaggi, di risalire alla sua provenienza, impedendo il rischio di riciclaggio dei soldi derivanti dal Superbonus e dagli altri bonus edilizi.
Rimane un nodo ancora da risolvere: il recupero dei crediti fiscali sequestrati a causa delle frodi. Questi crediti, se non incassati entro la fine dell’anno, andrebbero iscritti a perdita. Per tali ragioni il ministero dell’Economia sta valutando di creare un meccanismo “di recupero” dei dissequestrati. Insomma, le società che hanno in bilancio gli attivi potrebbero ancora incassarli e, questo, consentirebbe di non dover iscrivere a perdita nel bilancio i crediti stessi.
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