In un mio precedente articolo, mi sono occupato di rappresentare delle possibili soluzioni per compensare la mancanza di un riferimento normativo sulla congrua determinazione del Responsabile Dei Lavori (in seguito RDL) in ambito superbonus 110%.
Ora illustrerò una terza soluzione, particolarmente complessa da applicare, ma a mio avviso molto interessante; soprattutto perché alla fine, i conti sembrano allinearsi con i criteri tradizionalmente applicati dagli amministratori nella gestione dei lavori straordinari.
Soluzione “C” per determinare il compenso del RDL: Decreto Parametri/art.6, il criterio di analogia con la figura SUPPORTO AL RUP
Questo orientamento propende per l’applicazione in via analogia delle tariffe contemplate nel Decreto Parametri del 2016, per la prestazione professionale più similare.
In effetti, sempre l’art. 6, al comma 1 del Decreto 2016, prevede tale possibilità disponendo che “per la determinazione del corrispettivo a base di gara per prestazioni complementari non ricomprese nelle tavole allegate al presente decreto, si fa ricorso al criterio di analogia con le prestazioni comprese nella tavole allegate.”.
In tal senso, chi caldeggia questa posizione, osserva che nel Decreto in discorso, ci sono prestazioni attribuibili al “Supporto al RUP” e dato che lo stesso D. Lgs 81/2008 e s.m.i. assimilano il RDL al RUP – seppur per gli appalti pubblici – e il Superbonus appare concepito proprio come un appalto pubblico applicato al settore privato, non sembra troppo azzardato dare credito a siffatta ipotesi.
Criteri di calcolo per la soluzione C
Nell’accettare tale indirizzo, allora si dovrebbe applicare anche per il RDL la seguente formula (rif. n.1) generale riportata nel Decreto Parametri del 2016, art. 4, utilizzata per tutti i compensi professionali:
CP= Σ(V×G×Q×P)
Dove:
- «CP», sta per compensi professionali;
- «V», è il costo delle singole categorie componenti l’opera. Il relativo valore si rinviene dalla tabella Z-1 allegata al Decreto;
- «G», è un parametro che si riferisce alla complessità della prestazione. Il relativo valore si rinviene dalla tabella Z-1 allegata al Decreto;
- «Q», è riferito alla specificità della prestazione. Il relativo valore si rinviene dalla tabella Z-2 allegata al Decreto;
- «P», si applica al costo economico delle singole categorie componenti l’opera. A sua volta, tale parametro, si calcola con la seguente formula (rif. n.2):
P=0,03+10/V0,4
Con «0,03» e «10» che sono coefficienti fissi e «V» che è ovviamente il parametro già visto.
La formula di «CP» prevede la sommatoria (Σ) dei prodotti tra tutti i parametri indicati, ossia occorre moltiplicare V, G, Q e P per ciascun capitolo di prestazione rinvenibile nelle tabelle del Decreto e sommare ogni singolo risultato (il CP unitario) l’uno all’altro. A questo punto si arriva al CP totale.
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Calcolo degli oneri accessori
A tale somma (l’imponibile) sarebbe possibile aggiungerci delle ulteriori voci: gli oneri accessori, che in base all’art. 5 del Decreto 2016, si calcolano in maniera forfettaria nel seguente modo:
- “per opere di importo fino ad euro 1.000.000,00 è determinato in misura non superiore al 25 per cento del compenso;
- per opere di importo pari o superiore a euro 25.000.000,00 è determinato in misura non superiore al 10 per cento del compenso;
- per opere di importo intermedio in misura non superiore alla percentuale determinata per interpolazione lineare.”, a sua volta un’operazione matematica che serve per l’appunto a calcolare valori nell’ambito di due intervalli. In tal caso si applica la formula (rif. n.3):
x = ((x2-x1)(y-y1)/(y2-y1))+x1
dove y1, x1 si riferiscono ai valori inferiori ed y2, x2 a quello superiore.
Mettiamo ad esempio che y1 sia il milione (il parametro inferiore, il primo punto) ed x1 il 25 (per cento).
Così come y2 è 25 milioni (il parametro superiore, il secondo punto) e x2 è il 10 (per cento). Innanzitutto, portiamo le percentuali agli stessi termini numerici degli altri valori e quindi 10 diviene 0,10 e 25 diviene 0,25.
Mettiamo, ora, di voler trovare la percentuale da applicare (x) sul valore di appalto (y) che ipotizziamo essere di 10 milioni di euro (dunque correttamente compreso tra 1 milione e 25 milioni); sostituendo i valori alla formula di sopra avremmo:
x = ((0,10-0,25) (10.000.000-1.000.000) / (25.000.000-1.000.000)) + 0,25
((-0,15) (9.000.000) / (24.000.000)) + 0,25
(-1.350.000/24.000.000) + 0,25
-0,05625+0,25= 0.19375, che riportato a valore percentuali sarà 19,37%
Esempio pratico soluzione C
Facciamo un esempio e verifichiamo se l’importo che ne scaturisce sia conforme alle nostre aspettative.
Ipotizziamo che il valore dell’opera sia pari ad un milione di euro.
Le voci che si riferiscono alle prestazioni professionali del “Supporto al RUP” sono:
- Tabella Z-2, a1/studi di fattibilità, QaI.03 “accertamenti e verifiche preliminari”;
- Tabella Z-2, b1/progettazione preliminare, QbI.19 “supervisione e coordinamento della progettazione”;
- Tabella Z-2, b1/progettazione preliminare, QbI.20 “verifica della progettazione preliminare”;
- Tabella Z-2, b2/progettazione definitiva, QbII.26 “supervisione e coordinamento della progettazione definitiva”;
- Tabella Z-2, b2/progettazione definitiva, QbII.27 “verifica della progettazione definitiva”;
- Tabella Z-2, b3/progettazione esecutiva, QbIII.08 “supervisione e coordinamento della progettazione esecutiva”;
- Tabella Z-2, b3/progettazione esecutiva, QbIII.09 “verifica della progettazione esecutiva”;
- Tabella Z-2, b3/progettazione esecutiva, QbIII.10 “programmazione e progettazione appalto”;
- Tabella Z-2, b3/progettazione esecutiva, QbIII.11 “validazione del progetto”;
- Tabella Z-2, c1/esecuzione dei lavori, QbIII.13 “supervisione e coordinamento del DDL e Coordinatore Sicurezza nell’Esecuzione”
Applicando le formule rif. 1 e 2 a ciascuna voce qui sopra, si determinano i seguenti importi: QaI.03 (euro 907,54), QbI.19 (euro 453,77), QbI.20 (euro 2.722,62), QbII.26 (euro 453,77), QbII.27 (euro 5.899,01), QbIII.08 (euro 453,77), QbIII.09 (euro 5.899,01), QbIII.10 (euro 1.815,08), QbIII.11 (euro 453,77), QcI.13 (euro 1.815,08).
Facendo la sommatoria dei suddetti, otteniamo euro 20.873,40.
Essendo, il valore dell’opera, non superiore ad un milione, gli oneri accessori saranno del 25% del compenso, ossia pari ad euro 5.218,35.
Per quanto sopra, dunque, su un totale appalto di euro 1.000.000,00, il compenso del professionista sarà pari ad euro 26.091,75 (dato evidentemente da 20.873,40+5.218,35).
A ben vedere, questo corrisponde al 2,6% circa del totale lavori e dunque in linea con la famosa percentuale che gli amministratori applicano normalmente per la gestione straordinaria: tra il 2 e il 3%. Dunque, con il presente lavoro, si è proposto un ragionamento che possa dare anche fondamento ad una richiesta economica di tale misura.
Considerazioni finali
Quelle rappresentate e riepilogate nel presente articolo sono tutte ipotesi – magari neanche le uniche – mancando una precisa normativa di riferimento in relazione al compenso del RDL per i lavori superbonus 110%.
Gli operatori del settore sono tutti concordi nel sottolineare che quella in discorso è una lacuna da colmare senza indugio, dato l’ormai imminente avvio dei vari cantieri.
Appare, dunque, urgente far luce sulla questione considerato, poi, che la detraibilità dei compensi percepibili dall’amministratore, è riconosciuta solo in qualità di RDL, ma finora manca per l’appunto il tariffario di riferimento e una delle poche indicazioni (ufficiose) rimanda ad una normativa, quella del 2001, che risulta peraltro abrogata.
Qualcuno potrebbe ritenere di rimettere la misura del compenso in discorso ad una trattativa privata con approvazione della percentuale che tradizionalmente applica l’amministratore in caso di gestione dei lavori straordinari (il 2-3%), ma occorre prudenza: se tale valore dovesse essere risultare sensibilmente superiore a parametri di congruità (al momento inesistenti per il RDL), potrebbero emergere delle eccezioni da parte degli enti pubblici preposti, sulla detraibilità della relativa spesa.
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