Una misura poco ecologista.
Si continua a parlare di Superbonus 110% e ad analizzare le modifiche ancora allo studio che verranno emanate dallo nuova Legge di Bilancio, ma nessuno parla se effettivamente il c.d. Decreto Semplificazioni, ha centrato il suo obbietivo ovvero rendere più agevole e meno burocratico tutto l’iter.
Una montagna di carta.
Da una recente indagine pubblicata dall’azienda Yousign, non possiamo certo parlare di risparmio: per gestire una “pratica Superbonus” si consumano fino a 7,5 kg di carta e 1.000 litri d’acqua, potendo infatti richiedere fino a 32 documenti diversi.
Questi sono i numeri della “burocrazia malata” e dell’impatto ambientale recentemente diffusi da Yousign, azienda che si occupa di firma elettronica e digitalizzazione di documenti, e pubblicati recentemente da Ansa.
Secondo i dati riportati l’azienda, e pubblicati dall’Agenzia Ansa, “considerando una media di 3 pagine a documento, e un totale di 100.000 pratiche attese in Italia nel 2022, il risparmio in termini di carta e acqua “digitalizzando” il SuperBonus potrebbe arrivare rispettivamente a circa 800 tonnellate di carta e un milione di metri cubi d’acqua”.
L’edilizia un settore a bassissimo tasso di digitalizzazione.
Solo carta, quindi. Perchè l’edilizia è un settore a bassissimo tasso di digitalizzazione, secondo l’azienda, che dice di aver registrato un aumento del 175% nelle richieste di firma elettronica da parte di imprese edili, general contractor, società che operano nel mondo dell’efficienza energetica o studi commercialisti che nella loro posizione di consulenza, aiutano i propri clienti a raccogliere, firmare ed inviare i documenti necessari per ottenere l’Ecobonus.
Per calcolare l’impronta ecologica della burocrazia legata agli incentivi, Yousign ha messo a punto un simulatore ecologico che si basa l’analisi di tre fattori:
- numero di documenti inviati per firma;
- numero di pagine per document;
- numero di destinatari per ogni documento.
E’ un modello che tiene conto del fatto che ogni destinatario di un documento lo stampi in media una volta e che la carta utilizzata contenga il 10% di materiale riciclato. Per determinare i valori finali questi dati vengono incrociati e rielaborati con le emissioni annue di CO2 di un frigorifero (classe A++), i litri d’acqua per riempire una vasca da bagno e il peso dei rifiuti solidi in un bidone della spazzatura da circa 75 litri.
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