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Un italiano su tre litiga con il vicino. Scopriamo le cause

Un italiano su tre litiga con il vicino. Scopriamo le cause

Changes Unipol ha realizzato una nuova ricerca elaborata da Ipsos, finalizzata ad analizzare qualità e quantità dei rapporti interpersonali tra condòmini

Più di 7 italiani su 10 vivono in contesti abitativi che richiedono di relazionarsi con vicini di casa e con un’organizzazione condominiale. Su questo tema Changes Unipol ha realizzato una nuova ricerca elaborata da Ipsos, finalizzata ad analizzare qualità e quantità dei rapporti interpersonali tra i vicini.

Le relazioni degli italiani con i vicini sono abbastanza frequenti solo per il 37% degli italiani: il 27% dichiara di entrare in rapporto con il vicinato circa una volta a settimana, ma soltanto il 10% indica di farlo più volte al giorno. Due italiani su 10 sostengono di non avere del tutto interazioni.

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Le relazioni di vicinato sono definite dagli italiani prevalentemente «normali»: non c’è confidenza, ma ci si aiuta in caso di necessità (nel 59% dei casi.

Ma il condominio rappresenta, per antonomasia, il luogo ideale per scatenare le liti. Infatti, non tutto procede sempre per il meglio, anzi: 1 italiano su 3 ha avuto almeno una lite o un’accesa discussione con i vicini e, nel 15% dei casi, i litigi sono avvenuti anche più volte. È Napoli la città che emerge come la più litigiosa tra le aree metropolitane (il 37% ha litigato almeno una volta), seguita in questa speciale classifica da Roma (34%), Cagliari (33%) e Torino (31%). Le città in cui le relazioni risultano più armoniose sono, invece, Firenze, dove il 79% dichiara di non aver mai avuto liti condominiali, Milano (75%) e Verona (75%).

Dai risultati della ricerca emerge che:

  • Napoli è la città più litigiosa (37%), seguita da Roma (34%), Cagliari (33%) e Torino (31%).
  • I motivi di litigio sono molto diversi tra le città: rumore (29%) e comportamenti sgraditi dei condomini (27%) sono i principali, ma a Napoli si discute soprattutto per il parcheggio “selvaggio” (27%), a Verona per le spese di condominio (24%), a Roma per gli animali domestici (21%), a Torino (18%) per la raccolta differenziata e a Milano per la gestione delle biciclette (14%).
  • 1 italiano su 2 è insoddisfatto del proprio amministratore di condominio. I romani sono i più scontenti (64%), seguiti da milanesi (56%) e napoletani (52%). I principali motivi di insoddisfazione sono legati alla scarsa capacità propositiva dell’amministratore per la risoluzione dei problemi condominiali (36%), la non soddisfacente gestione amministrativa (34%), ma anche la percezione di una certa distanza dalle esigenze dei condomini (34%).L’insoddisfazione per la gestione amministrativa è più presente a Roma (48%), Bologna (46%) e Napoli (44%), quella per la scarsa reperibilità dell’amministratore a Milano (45%) e Firenze (42%), mentre Torino (38%) e Firenze (31%) percepiscono una scarsa trasparenza nelle attività.
  • Quasi tre italiani su quattro dichiarano di partecipare alle riunioni condominiali. Le città più attive sono Bologna e Bari, dove rispettivamente il 70% e il 59% dei condomini vi prendono parte quasi sempre. Le città più assenteiste, invece, sono Milano e Verona, dove un terzo non partecipa quasi mai alle assemblee condominiali.

A cura della Redazione

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