La Regione Veneto, lancia il un nuovo network regionale di laboratori per scovare la mutazione indiana basata sulla immunizzazioni a domicilio tramite la realizzazione di “un’area verde, geografica e familiare-sociale” attorno al soggetto infettato dalla variante Delta.
Il piano si basa su tre principali direttive:
- sequenziamento dei tamponi;
- immunizzazioni a domicilio;
- richiami anticipati.
Ecco come funziona: nei casi di scoperta di un nuovo positivo alla variante Delta sarà possibile per la Sanità attuare un piano stringente di contact tracing che potrà coinvolgere lo stesso condominio della persona infetta, il quartiere o il distretto di residenza. Questo per individuare soggetti ancora non vaccinati, proponendo loro, nel rispetto della privacy, di sottoporsi all’immunizzazione.
In caso di individuazione di un positivo, a tutti coloro che rientrano nella nell’ area verde, geografica e familiare-sociale, – familiari, amici, conoscenti, colleghi di lavoro, utenti di un Distretto sanitario, residenti nello stesso condominio, nella medesima via o piccolo Comune – non sarà obbligatorio ma sarà fortemente raccomandato sottoporsi alla immunizzazione.
Il controllo “a tappeto” servirà ad individuare i soggetti che ancora non hanno ricevuto il vaccino, proponendo loro, nel rispetto della privacy, di sottoporsi all’immunizzazione contro il virus. Questa è la strategia prevista nel nuovo piano anti Covid della Regione guidata da Luca Zaia della Lega, che vede il condominio punto determinante per il contact tracing nel caso di scoperta di un nuovo positivo.
Il piano, sarà realizzato sotto la direzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica, con l’obiettivo, tra l’altro, di convincere chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi.
©Riproduzione riservata
Lascia un commento