Fra poche ore il Parlamento sarà impegnato con le operazioni per il voto di fiducia al dl sullo stato di emergenza prorogato fino al 31 marzo e sulle altre misure per il contenimento della pandemia.
Lo slittamento in avanti del termine finale dello stato di emergenza, e non solo, ha avuto degli inevitabili riflessi anche in ambito condominiale, ma ora sembra che lentamente si tornerà alla normalità.
Con cauto ottimismo apppare scontato l’esito della votazione su cui il Governo ha posto la fiducia, però sono meno chiari gli scenari dopo il 31 marzo, data oltre la quale Draghi non sembrerebbe intenzionato a estendere lo status emergenziale e i poteri straordinari riconosciuti alla struttura commissariale.
Ricordiamo che lo stato emergenziale, battezzato dal Governo Conte, consente al Governo e alla Protezione civile di agire con poteri straordinari o speciali.
Tutti si ricordano i famosi DPCM anticipati dalle conferenze stampe dell’ex Primo Ministro. Durante l’emergenza sanitaria, ad esempio, sono state introdotte misure come il lockdown, la divisione per colori delle regioni italiane, l’obbligo delle mascherine all’aperto e il distanziamento sociale.
Tutti limiti che hanno inciso direttamente ed indirettamente sulla vita condominiale.
Con la fine dello stato di emergenza si avranno le seguenti consuenze:
- via i colori delle regioni e stop ai poteri derogativi dei governatori regionali;
- sull’utilizzo del green pass il sottosegretatio Andrea Costa, ipotizza l’addio della certificazione verde dopo il 31 marzo ma non è una decisione del tutto condivisa in quanto si insiste per una sua estensione fino all’estate. Ovviamente tutto dipenderà dall’andamento della curva pandemica;
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mascherine: l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto terminato 11 febbraio, rimane fino al 31 marzo l’obbligo di indossarle al chiuso. Il Governo dovrà ancora valutare se applicare un automatismo tra la fine dello stato di emergenza e la decadenza di questo obbligo. Non è detto che l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione al chiuso potrà essere richiesto anche dal 1° aprile;
- smart working resterà anche dopo la fine dello stato di emergenza, ovviamente sarà necessario però un accordo individuale tra azienda o pubblica amministrazione e il singolo dipendente;
- comitato tecnico scientifico (Cts), verrà sciolto con la contestuale decadenza del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che si è occupato della campagna vaccinale.
L’allentamento delle misure imposte dalla stato di emergenza riporteranno anche ad una normalità la vita in condominio e la contestuale gestione degli immobili.
- Assemblee in presenza: l’eliminazione dello stato di emergenza dovrebbe consentire lo svolgimento delle riunioni in presenza senza l’obbligo di dover rispettare i famosi protocolli: mascherine, distanziamento, spazi costantemente areati. Sull’accesso tramite green pass, rimane ancora tutto da decidere. La teleassemblea, per alcuni amministratori potrà continuara ad essere una piacevole routine; per altri la fine di un incubo visto tutte le problematiche che alcuni hanno incontrato.
- Corsi di formazione/aggiornamento: verranno preferiti i corsi in presenza ai webinar, sarà un modo anche costruttivo di confronto tra colleghi ed un ritorno alla normale vita sociale;
- Rendiconto condominiale: la proroga dello stato di emergenza ha fatto slittare automaticamente anche il termine di presentazione del rendiconto all’assemblea. E’ importante evidenziare che la sospensione riguarda la convocazione dell’assemblea per l’approvazione, giammai la redazione del rendiconto. Questo significa che l’amministratore dovrà comunque redigere il rendiconto condominiale annuale della gestione e consegnarlo al condomino che ne faccia richiesta. Con la fine della stato di emergenza, anche la tempistica riguardante la presentazione dei rendiconti ritornerà alla normalità, con la conseguenza che verosimilmente si potranno presentare in assemblea, per l’approvazione entro i 180 giorni dalla chiusura dello stato di emergenza.
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