La nostra Costituzione disattesa
L’articolo 42 della nostra amata Costituzione della Repubblica Italiana recita: “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti, allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.
Andiamolo dunque a spiegare, ai proprietari delle villette unifamiliari rimasti esclusi dai benefici del Superbonus 110%, come mai – senza alcun motivo logico e necessario – la loro “proprietà” – è stata improvvisamente declassata e dichiarata, nei fatti, immeritevole della giusta, equa e “garantita” uguaglianza sociale.
PNRR tra gioie e dolori
Gioie, dolori e storture della “missione cinque” di cui al PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza, consistente nella promessa di “favorire la crescita inclusiva, la coesione sociale e territoriale e la rigenerazione urbana” che dopo appena tre mesi dal placet del Consiglio dell’Unione Europea appare ora particolarmente nebulosa e lascia scontento assai più di qualcuno.
Se – com’è stato più volte sottolineato – l’obiettivo statale è quello di spingere verso “l’approccio multipartecipato” per offrire alle città un aspetto nuovo e competitivo, rilanciandone l’immagine a livello estetico in vista di un sostanzioso lifting utile ad apportare nuovo respiro dal punto di vista economico e sociale, perchè da questa “multipartecipazione” si escludono ora i proprietari dei fabbricati unifamiliari?
E perchè – in nome del pur necessario risparmio di risorse cui lo Stato deve in ogni caso, sempre e comunque attenersi – si penalizzano tutto a un tratto proprio gli abitanti che vivono lontano dai centri urbani, dai salotti cittadini e dagli agglomerati pulsanti di vita commerciale?
Le periferie che restano e resteranno periferie. Punto.
Altro che ripresa e resilienza, altro che housing sociale, altro che crescita inclusiva, coesione sociale e territoriale dimenticati da una idea – tutta italiana – di rigenerazione urbana a scacchi, dove il diritto del contribuente abitante in condominio è in un sol colpo diventato esclusivo a danno di chi continua – e continuerà – a bazzicare il fuori porta restando ai margini della polis.
I fondi PNRR che arriveranno nell’ambito del programma Next Generation Eu, approvato dalla Comunità Europea al fine di sostenere gli stati membri colpiti dalla pandemia, prenderanno di questo passo strade unidirezionali, incomprensibili, assolutamente ingiuste e soprattutto costituzionalmente discutibili.
Senza contare la dimostrazione di totale incapacità organizzativa, che ha lasciato a piedi e con il fiato sospeso tutti i meno “audaci” pretendenti del Superbonus 110, i quali – dopo aver legittimamente qualificato indecifrabile, ingestibile e perciò inarrivabile la trionfale normativa sul tuttogratis 110 – hanno naturalmente preferito optare per l’adesione al bonus facciate desiderando risparmiare tempo e denaro, oltrechè la necessaria fatica di sciogliere i soliti lacci e lacciuoli all’italiana.
Coesione sociale cercasi
A proposito di bonus facciate: se il famoso 110 di Stato continua a ricevere attenzioni e celebrazioni a oltranza, e se la sua proroga favorisce implicitamente quella “rigenerazione urbana” tanto in voga negli ultimi tempi, perchè i prospetti degli edifici deliberati con la legge del 90 per cento devono rimanere “appesi” e completamente esclusi dal medesimo progetto di riqualificazione ?
Se è ormai acclarato che i proprietari di ville e fabbricati autonomi sono stati improvvisamente giudicati “diversi” dai titolari degli appartamenti in condominio, non possiamo purtroppo assolutamente sottacere che l’acutezza progettuale governativa stia facendo “figli e figliastri” pure all’interno della categoria degli edifici.
Il risultato? Buona pace e tanti saluti alla tanto auspicata coesione sociale.
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